Circa un anno fa usciva il MyES Report 2015, una ricerca condotta annualmente a livello nazionale da My English School e che coinvolgeva 10 città italiane. Tutto partiva dal desiderio di dare una risposta a una domanda ben precisa: perché gli italiani studiano l’inglese? Le motivazioni erano le più diverse: per cultura personale, per viaggiare, per farsi nuovi amici e per necessità legate al proprio percorso di studi o alla propria carriera.
Il dato più interessante riguardava i tantissimi millennials (e non) interessati a spostarsi all’estero in cerca di un futuro lavorativo e personale più stimolante. La fotografia scattata da MyES era proprio quella di una generazione giovane, dinamica, desiderosa di mettersi in gioco e interessata a dotarsi degli strumenti migliori per farlo, cominciando proprio dall’inglese!
Secondo una recente ricerca Eurostar noi italiani siamo il popolo europeo che più si impegna nello studio dell’inglese: il 99% dei bimbi italiani che frequentano le scuole elementari, studia la lingua di Sua Maestà. E la percentuale sale addirittura al 100% nella fascia compresa fra gli 11 e i 15 anni.[su_highlight background=”#d5dbfe”]Ma la quantità, in questo caso, fa rima con qualità? Ci verrebbe da rispondere nì: forse c’è qualcosa di sbagliato nel metodo[/su_highlight]poiché lo stereotipo più comune vuole che gli italiani all’estero non siano proprio a loro agio con l’inglese…
Per capire se le cose siano o meno cambiate, anche quest’anno, noi di MyES abbiamo analizzato un campione di 5700 persone iscritte a un corso di inglese in 15 città italiane. Ecco cosa abbiamo scoperto.
Myes Report 2016: perché gli italiani studiano l’inglese?
Dallo studio risulta che, nel 2016,[su_highlight background=”#d5dbfe”]il 38% del campione ha preso lezioni principalmente per scopi professionali, segno che il miglioramento della posizione lavorativa passa anche e soprattutto attraverso lo studio delle lingue.[/su_highlight]In più, se a questo dato aggiungiamo la percentuale relativa a chi studia l’inglese per migliorare il curriculum (14%), si arriva al 52% del campione totale che, dunque, studia una seconda lingua allo scopo di incrementare le occasioni professionali e facilitare gli avanzamenti di carriera. E che l’inglese fosse il trampolino di lancio per un miglioramento professionale era cosa già ampiamente confermata dai precedenti report del 2014 e del 2015.
Cresce, rispetto al 2015, anche il numero di chi si è iscritto ad un corso di inglese per motivazioni legate allo studio: dall’11% al 17%.
Ma la vera sorpresa del 2016 è l’impennata del dato relativo a chi desidera seguire lezioni di inglese per cultura personale: nel 2014 solo il 14% studiava l’inglese con questo obiettivo; nel 2015, invece, il dato era drasticamente calato all’8%; nel 2016 è tornato a salire fino a raggiungere il 25%.
Come sempre, c’è spazio anche per il divertimento e il relax: il 5% degli intervistati ha dichiarato, infatti, di studiare l’inglese perché desideroso di mettersi alla prova durante un viaggio alla scoperta di terre lontane; l’1%, invece, studia inglese perché desidera farsi nuovi amici e conoscere persone di altre nazioni.
Infine, a livello di genere, è da segnalare una certa prevalenza di iscritte donne: nel 2016 il 52% di chi ha frequentato un corso di inglese era femmina; in ben 12 città (su 15 totali) le iscritte donne si sono rivelate essere leggermente di più rispetto agli iscritti uomini.
E tu, perché studi inglese? Quale fetta del nostro grafico ti rappresenta? Studi l’inglese per cultura personale? Punti a migliorare il CV? Guarda la nostra splendida infografica (qui sotto) e dicci, nei commenti, a quale categoria appartieni.
Ma non è finita qui! Infatti My English School ha esteso il suo report alle singole città: nel 2016 erano 18 le scuole MyES dislocate in 15 città diverse, ognuna con le sue particolarità e con i suoi studenti. Ecco perché abbiamo puntato la lente d’ingrandimento sulle diverse realtà italiane:[su_highlight background=”#d5dbfe”]ogni città è differente e le motivazioni che spingono gli iscritti a studiare l’inglese cambiano anche in base al luogo in cui essi vivono e studiano.[/su_highlight]Anche questi risultati (città per città) li trovi riassunti e rappresentati nell’infografica.