Ci sono professioni altamente specializzate che, in tempi di crisi, non registrano alcun calo. Una fra queste è la professione medica; uno degli impieghi forse più ambiti, amati e rispettati nel nostro paese e nel mondo: un lavoro che richiede studi lunghi, molto impegno, sacrificio e dedizione ma che, in cambio, regala grandi soddisfazioni. [su_highlight background=”#d5dbfe”]Oggi ne parliamo con Mariagrazia, medico gastroenterologo nonché studentessa presso la sede MyES di Modena.[/su_highlight]
Sì, perché l’inglese è importante sempre, anche in Italia, anche se si svolge una professione che non sente crisi e che, apparentemente, non necessita di lingue straniere: ci spiega perché la dottoressa Mariagrazia Del Buono.
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Perché l’inglese è importante per un medico? Tutte le risposte nell’intervista a Mariagrazia
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Ciao Mariagrazia! Iniziamo con una piccola presentazione; raccontaci qualcosa di te: da dove vieni, quanti anni hai e di cosa ti occupi al momento?
Ciao a tutti; mi chiamo Mariagrazia! All’età di 18 anni mi sono trasferita a Modena da un piccolo paese della Puglia per studiare Medicina: non è stato semplice ma dopo aver studiato per 10 anni mi sono laureata e in seguito specializzata. Oggi ho 43 anni e da circa 15 anni sono una Gastroenterologa.
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Qual è stato il tuo percorso di studi?
Ho frequentato il liceo classico, poi dopo il diploma mi sono iscritta a Medicina (il mio sogno di bambina), nel 2001 mi sono specializzata in Gastroenterologia, successivamente mi sono occupata di ecografia interventistica e nel 2003 mi sono iscritta ad un Master di II livello in Medicina dei trapianti di organo.
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Hai mai pensato di emigrare?
Ci ho pensato tante volte, spinta dal desiderio di approfondire le mie conoscenze e desiderosa di imparare “dai migliori”. Per noi medici l’Inghilterra e gli Stati Uniti sono le mete più ambite perché ci sono i migliori atenei.
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Quanto conta la conoscenza dell’inglese per un medico in Italia?
Le conoscenze in ambito medico sono in continua evoluzione, ma sebbene i campi scientifici siano vari possiamo riconoscere un comune denominatore: la lingua inglese. Pertanto [su_highlight background=”#d5dbfe”]la sua conoscenza diventa fondamentale per migliorare professionalmente, perché solo con una buona padronanza dell’inglese si può rapidamente accedere alla letteratura medica e aggiornarsi in tempo reale.[/su_highlight]
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Hai consigli su come un medico italiano dovrebbe studiare l’inglese?
Credo che i corsi di laurea debbano prevedere lezioni strutturate ad hoc in lingua inglese con insegnanti madrelingua che abbiano conoscenze specifiche e prevedere l’esecuzione di alcuni esami in inglese. L’attività pratica di tipo clinico diventa difficile da strutturare a meno che non si renda obbligatorio trascorrere un periodo in cliniche all’estero. Le simulazioni vanno bene solo per consolidare degli automatismi ma non ritengo siano indispensabili nel percorso di laurea, piuttosto durante la specializzazione.
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Pensi che un corso di Medical English sia da raccomandare rispetto ad un corso di General English?
Non credo che le due cose debbano essere divise. [su_highlight background=”#d5dbfe”]L’inglese medico ti permette di fare bene il tuo lavoro “tecnicamente” mentre conoscere la lingua in generale ti consente di essere un bravo medico a livello umano.[/su_highlight] Chi sta male, infatti, ha bisogno di curare sia il corpo che l’anima. E per quest’ultima è necessario entrare in empatia.
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Hai l’impressione che fare il tuo lavoro all’estero sia meglio che farlo in Italia? Se sì, perché? Quali sono i vantaggi? E gli svantaggi?
Credo che ovunque si faccia il medico, sia un buon posto per farlo. Certo è che oggigiorno vi è ampia richiesta di medici all’estero con retribuzioni ben maggiori che in Italia, pertanto l’impressione che la propria vita lavorativa possa essere nettamente migliore fuori dallo stivale, è concreta. Gli svantaggi? Il rammarico di non averlo fatto prima.
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Hai progetti per il futuro?
Ne ho tanti. Oggi non penso solo al mio lavoro ma anche alla mia famiglia per la quale desidero il meglio: per questo sto dando l’opportunità ai miei figli di imparare l’inglese fin dalla tenera età, in modo che i miei vincoli non siano i loro.
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Hai un suggerimento da dare ai medici italiani che sognano di lavorare e vivere all’estero?
Le strade da percorrere sono molteplici e non ho un suggerimento universale. Posso solo dire che all’estero ci si può andare ma si può anche ritornare in patria! In entrambi i casi [su_highlight background=”#d5dbfe”]conoscere le lingue aiuterà ad essere una persona migliore, prima che un ottimo professionista.[/su_highlight]
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