Ho un amico che, senza fare nomi, è convinto che il Thanksgiving Day ricorra ogni anno il 4 luglio e che durante la giornata si ringrazi Dio per aver concesso l’indipendenza agli Stati Uniti! Ecco, amico mio che stai leggendo, non farò il tuo nome… ma l’articolo di oggi è dedicato proprio a te e a tutti coloro i quali vogliono fare un po’ di chiarezza e capire cos’è il Thanksgiving Day, perché si festeggia e quando. Tutto quello che devi sapere sulla festa del Ringraziamento in America lo troverai qui e, alla prossima cena fra amici, non avrai più dubbi e farai certamente la figura dell’esperto! La festa del Ringraziamento in America, prima di tutto, non è solo una importante ricorrenza storica ma è anche un’occasione per trascorrere una giornata in famiglia, per stare insieme, consumare un pranzo speciale a base di vere e proprie leccornie e ringraziare per ciò che si ha.
Cos’è il Thanksgiving Day: tutto quello che c’è da sapere sulla famosa festa del Ringraziamento in America
Quando si festeggia?
Ogni anno questa festa si celebra il quarto giovedì di novembre e quest’anno si tiene il 28: oggi! Perciò “Happy Thanksgiving”!
Cos’è il Thanksgiving e cosa si festeggia?
Il Giorno del Ringraziamento è una ricorrenza statunitense (in Canada si festeggia in ottobre) le cui origini vengono fatte risalire alla celebrazione del raccolto che i pellegrini tennero a Plymouth, nel Massachusetts, nel 1621 (e poi nel 1623). Tutti sappiamo che i Padri Pellegrini, perseguitati in Inghilterra, si imbarcarono in un viaggio a bordo della Mayflower che li avrebbe condotti nel Nuovo Mondo; ma il viaggio fu duro e molti dei 102 imbarcati, morirono. In più quando sbarcarono, l’inverno era ormai alle porte e le sementa portate dall’Europa non erano adatte ad essere coltivate nel nuovo luogo e non produssero frutti a causa del terreno impervio e inospitale. Tutto questo gettò i pellegrini nella disperazione e molti altri fra loro non riuscirono a superare l’inverno; furono allora [su_highlight background=”#d5dbfe”]i nativi americani che indicarono agli inglesi quali prodotti coltivare e quali animali allevare: in particolare granturco e tacchini.[/su_highlight] Il raccolto successivo fu abbondante e consentì ai pellegrini di sopravvivere all’inverno; fu così che venne stabilito un giorno in cui ringraziare il Signore per l’abbondanza ricevuta.
George Washington fu il primo presidente degli Stati Uniti a proclamare il Giorno del Ringraziamento, festa nazionale (per tutte e 13 le colonie) nel 1789 e poi fu Lincoln a collocare la festa al quarto giovedì di novembre nel 1863.
La grazia presidenziale o Turkey Pardon
Alcuni giorni prima della festa del Ringraziamento in America, alla Casa Bianca, si svolge una singolare cerimonia durante la quale il Presidente offre la grazia a due tacchini (la cerimonia è detta National Thanksgiving Turkey Presentation). Questa pratica è relativamente recente e risale alla presidenza di John Fitzgerald Kennedy che, nel 1963, scelse di non cucinare il tacchino annualmente donato al capo di Stato dalla National Turkey Federation. Ma si è ufficialmente parlato di “grazia” solo dal presidente Reagan in poi.
Uno dei tacchini in questione aprirà la parata della festa del Ringraziamento in America, sulla Main Street di Disneyland; infine entrambi verranno trasferiti nel ranch interno al parco e qui potranno vivere la loro vita in fattoria. Se ti stai chiedendo perché i tacchini graziati siano due nonostante ne partecipi uno solo alla parata, il motivo è che si contempla la possibilità che uno dei due animali non riesca ad arrivare vivo sulla Main Street. [su_highlight background=”#d5dbfe”]Ah e poi il trasferimento da Washington a Los Angeles avviene con un volo di prima classe della United Airlines… mica noccioline![/su_highlight]
Il pranzo della festa del Ringraziamento in America
E veniamo alla parte che tutti aspettavamo: il menù del Thanksgiving Day! Sappiamo che il piatto principale di questa festa è proprio il tacchino, tanto che negli States se ne consumano circa 45 milioni nel solo giovedì di festa. Non esistono una ricetta e una tradizione univoche: ogni zona degli States ha una sua tradizione e ogni famiglia ha il suo ingrediente segreto; resta il fatto che il tacchino c’è ed è ripieno! Ne esistono varianti con castagne, prugne, uvetta, frutta secca, ostriche, mais…
Anche gli accompagnamenti variano: nel Sud vige l’abitudine di accompagnare la carne con la focaccia di granturco; al Nord, invece, il tacchino si gusta con una speciale qualità di riso. In più sulla tavola del Thanksgiving Day si trovano anche salsa di mirtillo, purè di patate dolci, salsa gravy e pumpkin pie.
Perché il Black Friday?
Sai perché quando si parla di Thanksgiving Day, ci si riferisce sempre anche al Black Friday? Perché questo giorno cade esattamente il giorno dopo (venerdì) alla festa del Ringraziamento in America e dà ufficialmente inizio alla stagione dello shopping natalizio. Anche perché gli sconti applicati durante il Black Friday sono da capogiro e, all’interno dei negozi, si vedono davvero scene da panico!
Come si festeggia?
Nel Giorno del Ringraziamento, in quasi tutte le città americane, si svolgono splendide parate durante le quali sfilano carri allegorici e pupazzi gonfiabili. In più si tengono numerosi eventi sportivi dilettantistici: soprattutto rugby e soprattutto durante il weekend!
E in Italia?
Se vuoi anche tu testare i sapori tipici di questa festa, non ti resta che trovarti un amico statunitense che cucini per te un goloso tacchino ripieno; oppure potresti cimentarti tu stesso nella realizzazione delle pietanze tipiche. In alternativa guardati la puntata della italianissima serie Boris in cui il cast di “Occhi del Cuore” mette in scena la “famosissima Festa del Grazie“!
Oggi è la festa del Ringraziamento in America!
Ora che hai capito cos’è il Thanksgiving e la storia che c’è dietro la festa del Ringraziamento in America, oggi è il giorno perfetto per assaggiare il famosissimo Thanksgiving turkey: di cosa sto parlando? Scoprilo qui! E se vuoi migliorare le tue skills, il mio consiglio è di frequentare un corso con insegnanti madrelingua e native level, così potrai sentire un sacco di accenti nuovi (e magari imparare l’accento americano), capire le differenze con quello britannico e conoscere tante tradizioni e culture diverse.