Ci sono storie che, quando le senti, hanno il potere di cambiarti; sono talmente ispiranti che, anche solo per un attimo, riescono ad aprirti gli occhi su molte cose. Soprattutto su quelle piccole angosce quotidiane che ci fanno sprecare tempo ed energia quando, invece, potremmo dedicarci a ciò che davvero ci piace fare e ci rende felici!
Una di queste storie è quella di Giovanna, una signora di 86 anni che frequenta con passione un corso di inglese presso la sede Myes di Palermo.
Questa è la sua storia: straordinaria, ispirante e incoraggiante.
- Salve Giovanna! Innanzitutto ci dica qualcosa di lei: chi è, cosa fa, dove vive?
Io sono Giovanna, una cittadina italiana come ce ne sono tante; ho quasi 86 anni e vivo a Palermo. Quando ero ragazza[su_highlight background=”#d5dbfe”]ho studiato, a 26 anni mi sono sposata (felicemente) e poi ho insegnato. Mi sono occupata della mia famiglia e dei miei tre figli:[/su_highlight]un bimbo, oggi cinquantottenne, una bimba, oggi cinquantasettenne e un terzo figlio, oggi cinquantatreenne. I miei figli sono tutti e tre felicemente sposati e freneticamente appassionati al loro lavoro, ciascuno nel proprio ambito.
Oggi[su_highlight background=”#d5dbfe”]sono nonna di 7 nipoti, ormai grandi, sparsi un po’ in giro per l’Italia e per il mondo.[/su_highlight]Grazie alle moderne tecnologie posso vedere e sentire figli e nipoti quando voglio: quando non posso raggiungerli o loro non possono venire a Palermo, ci sentiamo tramite Internet. Questo, a sommi capi, è il mio percorso.
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Cosa ha studiato quando era ragazza? E che lavoro ha svolto, poi?
Nel 1952 mi sono laureata in fisica all’università di Palermo e nello stesso anno mi sono diplomata in pianoforte presso il conservatorio della mia città; fino al 1984 ho insegnato, prima all’università come assistente straordinaria e poi nelle scuole. Purtroppo, successivamente, ho dovuto dare le dimissioni per motivi di famiglia.
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Giovanna, cosa fanno i suoi figli e i suoi nipoti? Dove si trovano adesso?
Purtroppo figli e nipoti li ho tutti lontani. Solo il primogenito ha la residenza a Palermo ma, essendo un imprenditore nel campo della nautica, è sempre in giro per il mondo; la secondogenita, docente di tedesco, da alcuni anni ha lasciato l’insegnamento per dirigere l’azienda agricola di famiglia, con sede a Noto. L’ultimo dei miei tre figli vive nell’hinterland di Verona e gestisce la sua attività immobiliare tra il Veneto e Palermo.
I miei nipoti, invece, hanno un’età compresa tra i 29 e i 15 anni. La più grande, laureata a Bologna, adesso lavora a Bruxelles; la seconda, laureata a Milano, lavora a Londra; la terza è al secondo anno di fisica astronomica e la sorellina diciassettenne sta per intraprendere un anno di studio in Cina. Gli altri nipotini, quelli veneti, sono ancora minorenni e frequentano le scuole superiori.
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Come si mantiene in contatto con loro?
Via telefono, mail, skype. Poi esistono gli aerei: danno la possibilità di vedersi spesso! Della serie: se Maometto non va alla montagna, la montagna va a Maometto!
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Perché ha iniziato a studiare inglese? Qual è il suo livello?
Ho deciso di riprendere il mio scarsissimo inglese (livello 2), nonostante le mie orecchie recepiscano molto poco, per un semplice motivo: che esempio darei alla mia nipotina “quasi cinese”? E’ dura ma DEVO resistere!
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Come si trova con i suoi compagni di classe e con i suoi insegnanti?
Con compagni e insegnanti è un vero godimento; noto, in particolare, che gli insegnanti, oltre ad avere professionalità, sono estremamente gioiosi e incoraggianti!
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Quale consiglio darebbe a coloro che vogliono studiare inglese ma che hanno paura di non farcela? O che pensano sia troppo tardi?
E’ una cosa che vorrei fosse detta a grandi e piccoli: ormai dobbiamo considerarci tutti cittadini del mondo e incontrarci AMICHEVOLMENTE e AMOREVOLMENTE, senza più badare alla differenza di colore della pelle, alla differenza di credenze religiose, alla differenza di casta. Il mondo arriva dentro le nostre case con ogni mezzo di informazione e[su_highlight background=”#d5dbfe”]non possiamo, né dobbiamo chiuderci nel nostro buco per paura del prossimo.[/su_highlight]Siamo tutti fratelli e dobbiamo, quindi, riuscire a comunicare; il primo passo è, ovviamente, il riuscire a parlare in inglese.
E se questo fosse difficile? Il mio consiglio è: assolutamente NON ARRENDERSI MAI!
Se qualcuno sostiene di non farcela deve pensare: ci riescono in tanti, devo riuscirci anche io! Almeno spero.