Entrare in contatto con una lingua straniera può non essere semplice. Se da un lato l’idea di frequentare un corso fa sentire “messi alla prova” come a scuola, dall’altro la barriera linguistica può essere un vero e proprio ostacolo nella conversazione e nella creazione di relazioni.
Eppure, il giusto approccio didattico può fare una grande differenza. Lo sa bene Gianluca Formenton, Responsabile dell’ Area “Operational Services Management” di BPER Banca, che ha provato in prima persona i corsi d’inglese di My English School, successivamente proposti anche ai colleghi dell’Area aziendale che governa. Dagli insegnanti alle risorse extra, dall’atmosfera rilassata delle lezioni al sistema di feedback, abbiamo avuto con lui una chiacchierata dalla quale è emerso un rapporto finalmente confidenziale con l’inglese, prezioso alleato nel suo lavoro nel suo vissuto quotidiano, professionale e personale.
Buongiorno Gianluca, dicci qualcosa di te e del tuo ruolo in BPER nella selezione dei corsi di formazione in inglese.
Il mio attuale ruolo in BPER è di Responsabile dell’ Area Operational Services Management, che cuba circa 1000 colleghi. In passato ho ricoperto il ruolo di Chief Operating Officer e, prima ancora, di Responsabile del Personale e della Formazione, sempre in BPER Banca.
Sono quindi appassionato di certe tematiche e, quando un’iniziativa formativa riguarda la mia Area, ho sempre voglia di sperimentare personalmente l’attività che propongo. E’ quanto successo anche con MyES: il mio inglese era un po’ claudicante e quindi ho sentito la necessità di accrescere questa competenza linguistica, provando i corsi di MyES.
Come hai trovato l’esperienza?
L’esperienza si è rivelata sin da subito molto positiva. Tipicamente un adulto ha paura di confrontarsi con la lingua inglese perché crescendo si perde quella che è una caratteristica dei bambini: buttarsi e non provare imbarazzo. MyES mi ha aiutato a sentirmi tranquillo e a mio agio, supportandomi nel tentare e sbagliare, contribuendo al miglioramento della conoscenza ma anche della confidenza con la lingua. Devo dire la verità, nel tempo, ho seguito diversi corsi d’inglese, ma è quello con MyES che sento di consigliare perché fa realmente la differenza.
In un lavoro come il mio capita spesso di incontrare manager o team provenienti da vari paesi europei, che parlano un inglese non perfetto nella pronuncia, e all’atto pratico il livello o la certificazione servono a poco: in quella circostanza occorre capire e farsi capire! MyES mi hai aiutato a trovare la serenità nel comunicare senza paura, e questo è stato il primo passo. In aggiunta, trovo il corso anche divertente: gli incontri on line e in presenza sono alla stregua di occasioni di convivialità che aiutano ad uscire dal mood “c’è un esame, devo stare attento, rispondere bene perché altrimenti mi reputano non preparato o non adeguato”.
Quali sono gli aspetti per te importanti nella progettazione di un percorso formativo per BPER?
Un aspetto secondo me fondamentale è quello del feedback, aiuta a crescere e a migliorarsi. Sapere che alla fine di ogni step c’è una piccola prova per valutare i progressi, che nelle risorse on line è necessario raggiungere una certa percentuale per poter passare al livello successivo, aiuta a tenere viva la giusta tensione che porta all’apprendimento.
Sono fermamente convinto che senza momenti di verifica frequenti non ci sia la giusta spinta all’apprendimento, soprattutto nella formazione per gli adulti. Con MyES questi check avvengono di frequente, sia on-line che in presenza, sia con strumenti self che attraverso il confronto con il docente.
Uno dei motivi che mi ha fatto scegliere MyES è che non c’è un unico momento di verifica a distanza di 5 mesi, magari dopo uno studio matto e disperatissimo. I progressi si misurano step by step. E’ un aspetto che ho trovato utile e decisivo nella scelta, perché c’è possibilità di rivedere e ripetere spesso i concetti.
L’importante è che il feedback arrivi poco dopo l’inizio del corso e a ogni passaggio cruciale: dopo 4 o 8 mesi, può essere troppo tardi intervenire su eventuali errori o incomprensioni. A questo proposito: cosa ti fa capire che il corso è stato apprezzato dai tuoi colleghi?
Il riscontro molto positivo dei colleghi lo verifico dalla percentuale altissima di partecipazione. Gli adulti, molto più dei ragazzi, sono fantastici nell’inventare ogni tipo di scusa per evitare la lezione di inglese, perché vissuta con ansia. Ci sono passato anche io tempo addietro: la lezione d’inglese era il momento più difficile della settimana. Con MyES, invece, mi preoccupo sempre di riprogrammare immediatamente la lezione che, per qualche motivo, sono costretto ad annullare. Dare continuità al percorso, mi consente di non perdere ritmo e allenamento.
Trovo interessante il sistema dei livelli, perché aiuta a delineare un percorso: ciascuno sa da dove si parte e dove si arriva. Molto utile la possibilità di accedere a materiali extra, per poter approfondire e studiare autonomamente. Certo, per questa attività serve autodisciplina, il docente segnala la disponibilità del materiale, ma a ciascuno è rimessa la volontà di approfondire.
Pertanto, da un lato ci sono i livelli che aiutano a crescere, dall’altro una vasta scelta di risorse utili all’apprendimento. Basta scegliere cosa piace di più. Del resto, una delle componenti fondamentali per riuscire ad imparare l’inglese è sperimentarlo con le proprie passioni. Per quanto mi riguarda, per esempio, essendo appassionato di fumetti, leggo i comics in lingua inglese ora. Allo stesso modo chi è appassionato di cinema può vedere film o serie tv in inglese, con o senza sottotitoli. In altre parole, grazie all’aiuto e al metodo di MyES si instaura un rapporto confidenziale e amichevole con l’inglese, superando l’idea che si tratti di un ostacolo.
Questo è uno dei vantaggi del metodo comunicativo di MyES, che porta ogni studente a esprimersi molto. A questo proposito, che mi dici della relazione con gli insegnanti?
Oltre ad essere molto competenti, gli insegnanti sono persone con le quali si riesce a sorridere e scherzare. Non è poco, perché in questo modo viene agevolata una condizione di serenità e tranquillità. Non ci si sente giudicati, ma supportati. Con MyES uno sbaglio significa solo che c’è qualcosa da migliorare, l’errore viene vissuto in una chiave evolutiva. È un approccio completamente diverso!
L’altra cosa utile da sapere è che in un network così ampio di sedi, con una struttura consolidata che tiene molto all’evoluzione della didattica, i docenti sono interscambiabili. Avere insegnanti diversi, che utilizzano lo stesso metodo, non è un ostacolo bensì un’opportunità per conoscere accenti diversi. Il framework didattico sottostante è ben chiaro: il tuo percorso è quello e non cambia, indipendentemente dal docente che ti accompagnerà nel viaggio. Questo secondo me dà la tranquillità di una struttura solida alle spalle.
In passato mi è capitato di avere dei docenti, anche bravissimi e tecnicamente molto preparati, ma l’assenza dell’insegnante non poteva essere sostituita, la lezione rischiava di saltare senza possibilità di rapido recupero. Con MyES invece si ha la certezza che, qualunque cosa accada, alle spalle c’è un network di docenti interscambiabili, che agevola flessibilità e continuità.
La cosa bella di MyES è che impari l’inglese senza l’ossessione per lo studio. Si impara vivendo il percorso con serenità e i risultati sono tangibili. In concreto, la settimana scorsa sono stato a pranzo con consulenti che venivano da Londra ed ero davvero sereno. Forse non avrò avuto un inglese perfetto al 100%, però in un’ora e mezza a tavola con loro siamo riusciti a comunicare senza problemi.
Non doversi preoccupare di cosa dire e come dirlo, sapere che il corso ha aiutato in modo pratico a comunicare, interagire, conoscere persone in maniera più sicura: questa è la cosa più piacevole da sentire. Hai lezione oggi?
No, la ho lunedì, questa settimana ho già dato! Di solito fisso la lezione il lunedì perché ad inizio settimana ho più energia e, soprattutto, il sabato e la domenica mi esercito. Mi piace essere preparato e sfruttare al massimo tutta l’ora di lezione, ad inizio settimana mi dà il giusto modo di partire.