Quella che si terrà domenica 28 febbraio presso il Dolby Theatre di Los Angeles sarà l’edizione degli Oscar numero 88 e, che tu sia o meno un appassionato cinefilo, ne sentirai parlare parecchio! In Italia sarà visibile in diretta su Sky e in chiaro su Cielo perciò… preparati a fare le ore piccole!
Se da un lato sarà di sicuro una serata emozionante, dall’altro ci regalerà anche tutta una serie di scivoloni di cui parleremo per settimane e settimane; come sempre succede, infatti, ricordiamo con gusto le brutte figure, le gag ridicole o le situazioni un po’ sfigate (per esempio la spinosa questione “Leonardo DiCaprio che proprio non riesce a vincere un Oscar”).
Se per esempio ti sei perso qualcosa, direi che questo è il momento giusto per fare un piccolo recap: cosa è successo agli Oscar 2015? Quali sono stati i momenti migliori e quelli peggiori?
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DOWNS: Dakota Johnson e Melanie Griffith
Assolutamente ridicola la discussione avvenuta, sul tappeto rosso, fra la protagonista di 50 sfumature di grigio, Dakota Johnson, e la madre, Melanie Griffith. I presenti sostengono di aver sentito la Johnson pronunciare questa frase a proposito della scandalosa pellicola: “Alright! You don’t have to see it. Jesus Christ!”
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DOWNS: #AskHerMore
Un grande flop la campagna #AskHerMore, nata su Twitter per sensibilizzare i giornalisti affinché le domande poste alle attrici sul red carpet fossero un po’ più profonde del solito: basta con i soliti quesiti a proposito di scarpe e abiti griffati! E quindi un giornalista chiese a Naomi Watts come le era venuta la frittata cucinata al mattino (la cui foto era stata postata su Instagram). Chapeau!
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UPS: Jack Black
Come dimenticarlo mentre canta il suo divertentissimo atto di accusa nei confronti dell’industria del cinema incentrata sui supereroi?
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UPS: Patricia Arquette
La vincitrice dell’Oscar per la[su_highlight background=”#d5dbfe”]miglior attrice non protagonista (per Boyhood),[/su_highlight]pronunciò un epico discorso in favore dell’uguaglianza fra i salari percepiti da uomini e donne. Memorabili gli applausi entusiasti e la standing ovation di Meryl Streep e Jennifer Lopez.
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DOWNS: John Travolta
Il bacio sulla guancia scoccato da John Travolta a una stupita Scarlett Johansson ci ha regalato una faccia (quella di lei) che non si dimentica e che ha dato vita a una fortunatissima serie di meme e gif.
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DOWNS: Sean Penn
Da dimenticare il discorso un po’ razzista di Sean Penn che, presentando Alejandro Inarritu, regista messicano pluripremiato per Birdman, ha esclamato “Chi ha dato la green card a questo figlio di p…?”.
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UPS: Graham Moore
Il discorso di Graham Moore, giovane sceneggiatore e vincitore della statuetta per The Imitation Game, non si dimentica facilmente: la sua è la storia di un ragazzino introverso che addirittura tentò il suicidio. Le sue parole “Stay weird, stay different” dicono tutto.
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DOWNS: Neil Patrick Harris
Ci ha provato e, in effetti, alcune gag erano azzeccate. Ma nel complesso la conduzione di Harris è stata piuttosto scialba, soprattutto se confrontata con quella di Ellen DeGeneres dell’anno precedente (ricordi il selfie con i vincitori?).
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UPS: Benedict Cumberbatch
Semplicemente fantastico: fiaschetta di liquore e un meraviglioso “go away”!
Ma cosa aspettarsi per questa imminente edizione, quella del 2016?
Beh, innanzitutto faremo i conti con[su_highlight background=”#d5dbfe”]la grande incognita Leo DiCaprio: vincerà o non vincerà l’Oscar?[/su_highlight]Sinceramente spero di sì… così potremo, finalmente, rilassarci tutti quanti e dormire sonni tranquilli. Non ne possiamo più!
E poi: chi porterà a casa il premio per il miglior film? I favoriti fra i nominati sono Revenant (12 nomination inclusa quella al miglior attore per Leonardo DiCaprio), Room, The Martian e Mad Max.
Fra i nominati al premio come miglior attore protagonista, i super favoriti sono Leo DiCaprio (Revenant), Matt Damon (The Martian) e il bel tenebroso Michael Fassbender (Steve Jobs).
Passando alle donne, invece, rischiano di vincere il premio per la migliore attrice protagonista Cate Blanchett (Carol), Jennifer Lawrence (Joy) e Brie Larson (Room).
Per quanto riguarda i film stranieri, non temere: non c’è nessuna pellicola italiana in lizza per la statuetta ed è un peccato perché ciò significa che non ci sarà nessun discorso epico come quello tenuto da Paolo Sorrentino quando si portò a casa il premio per La grande bellezza.
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