Ho appena fatto una chiacchierata con il Sig. De Santis, presidente del gruppo Ance Bari e Bat, sulla classe imprenditoriale italiana e sul rapporto che questa ha con l’inglese. Quanto conta l’inglese nel mondo del business di oggi? Scopriamo le skill essenziale e quello che si può fare seguendo un buon corso di inglese: buona lettura!
Buongiorno signor De Santis, potrebbe darci breve panoramica del ruolo che svolge in Ance?
Buongiorno a lei, sono il presidente del gruppo Giovani Costruttori Edili di Ance Bari e Bat. Mi occupo di guidare il gruppo composto da diversi imprenditori edili che sono ricompresi tra i 18 e i 40 anni di età.
Esiste un problema inglese nella classe imprenditoriale italiana in generale, e nello specifico nel settore dell’edilizia?
Sicuramente il problema della lingua esiste ed è un problema diffuso, a differenza di altre realtà imprenditoriali europee non sempre la nostra conoscenza linguistica è adeguata alle sfide imprenditoriali che dobbiamo affrontare, e nell’edilizia che è uno dei settori più tradizionali purtroppo questo problema oggettivamente esiste.
Quanto è diffuso l’inglese tra i giovani imprenditori, e quanto è diffusa la voglia di impararlo?
Per fortuna l’inglese è sicuramente la lingua straniera maggiormente diffusa tra gli imprenditori, c’è sicuramente voglia di perfezionarlo, per alcuni di imparare proprio una nuova lingua, ma dobbiamo fare ancora molto per affinare la nostra conoscenza linguistica.
La poca flessibilità di orari delle scuole d’inglese è una barriera, o ci sono altri aspetti che bloccano i giovani imprenditori nell’apprendere la lingua?
Il tempo per ogni imprenditore è tiranno, quindi la flessibilità degli orari diventa un ostacolo importante qualora non ci sia nelle scuole d’inglese.
Lei sta seguendo un percorso con My English School, perché ha scelto proprio questa scuola?
Ho scelto questa scuola dopo aver provato anche altri metodi formativi, mi sembra una scuola con un approccio formativo nuovo, divertente e che possa rispondere a quelle che sono le mie personali esigenze linguistiche.
Qual è stato l’episodio che le ha fatto dire “basta, è arrivato il momento di imparare l’inglese”?
“Basta” lo dico ogni qual volta non riesco bene a comprendere o non riesco a vendere il mio prodotto adeguatamente, sicuramente c’è un’esigenza continua e più si alza il livello di frequentazioni imprenditoriali e quindi con una maggiore specificità dei termini, più si avverte l’esigenza di implementare e migliorare il proprio inglese.
Dopo la sua esperienza ha deciso di coinvolgere i suoi colleghi imprenditori in un’iniziativa congiunta, fra Ance e My English School. Può parlarcene?
Le esperienze personali sono le esperienze, se positive, che devono essere estese ai propri colleghi e ai propri amici. Come Ance abbiamo un indirizzo molto forte sulla formazione imprenditoriale a tutto tondo, e oltre alla formazione tecnica che riguarda i giovani costruttori penso che ci sia bisogno di un’adeguata formazione linguistica. Questo perché si parla molto spesso di internazionalizzazione, quindi per vendere meglio i propri prodotti all’estero e anche per accogliere degli investitori esteri che vengono da noi dobbiamo essere adeguatamente preparati, presentarci bene, e sicuramente l’imparare la lingua inglese va in questo senso. Abbiamo inteso quindi estendere la nostra collaborazione con My English School per avere una classe imprenditoriale locale più formata dal punto di vista linguistico.
Ritiene che l’inglese sia una skill essenziale anche per i dipendenti di un’azienda, oltre che per imprenditori e dirigenti?
Non solo essenziale ma indispensabile, oltre ai quadri dirigenti o agli imprenditori che possono avere una propria conoscenza dell’inglese, è fondamentale che tutta la macchina imprenditoriale e quindi tutti i dipendenti siano in grado di rispondere alle esigenze linguistiche. È evidente che un imprenditore può anche fare un primo appuntamento, o avere un primo incontro e parlare benissimo inglese, ma quando demanda ad altri della propria struttura di continuare il business se non si ha una conoscenza adeguata dell’inglese diventa difficile. Quindi è indispensabile per gli imprenditori, per i quadri dirigenti ma per tutti i dipendenti in senso lato.