Oggi è il 3 gennaio 2017 ed è una data molto importante per i fan di una saga amata e davvero nota: oggi, infatti, è il compleanno di J.R.R. Tolkien, autore di Il Signore degli Anelli e Lo hobbit. Per celebrare questo grande studioso e scrittore nato il 3 gennaio 1892, ho deciso di raccontarti 10 cose (più una) che non sai sul Signore degli Anelli.
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Di che colore erano i capelli di Legolas?
Nella trasposizione filmica è il bell’Orlando (Bloom) a impersonare Legolas, elfo caratterizzato da bionde/bianche treccine. Ma dove sta scritto che la sua capigliatura era di quel colore? Da nessuna parte… soprattutto non nel libro! Sappiamo che il padre di Legolas ha splendidi capelli dorati ma del famoso elfo arciere, uno dei personaggi principali della storia, non conosciamo questo dettaglio. Nonostante gli elfi abbiano generalmente capelli scuri, molti fan azzardano l’ipotesi che avesse i capelli rossi!
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Sauron era un gatto
Nei primi scritti di Tolkien,[su_highlight background=”#d5dbfe”]il principale servitore di Morgoth era un grosso gatto chiamato Tevildo, Principe dei Gatti.[/su_highlight]Poi dopo numerose riscritture, cambi di trama e modifiche, il felino è diventato Sauron, l’Oscuro Signore.
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Le montagne su Titano prendono nome dall’opera di Tolkien
Titano è la maggiore delle lune di Saturno ed è molto simile a un pianeta vero e proprio: ha le stagioni, una superficie molto simile a quella della Terra, laghi, fiumi e montagne. E la cosa curiosa è che queste catene montuose hanno i nomi della Terra di Mezzo![su_highlight background=”#d5dbfe”]Per esempio abbiamo il monte Erebor, le Montagne Nebbiose, i Monti Mithrim, i Mindolluin e il Monte Fato.[/su_highlight]
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Le lingue vengono prima della storia
Tolkien fu un grande filologo e usò le sue conoscenze per creare lingue elfiche strutturate e complesse come, per esempio, il Sindarin e il Quenya, il Linguaggio Nero di Sauron e il Khuzdul nanico. Ma sembrerebbe proprio che Tolkien abbia scritto la storia della Terra di Mezzo come scenario per le varie lingue già create. Nelle stesse parole di Tolkien: «Le storie furono create per fornire un mondo ai linguaggi e non il contrario». E non è un caso che, dalla pubblicazione dell’opera, lo studio dei dialetti elfici sia stato intrapreso da appassionati di tutto il mondo che studiano le strutture e le regole di questi affascinanti linguaggi.
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Sean Connery ha rifiutato il ruolo di Gandalf
Sir Ian McKellen non fu la prima scelta per il ruolo di Gandalf nei film del Signore degli Anelli e dello Hobbit; il ruolo di Gandalf fu prima offerto all’ex James Bond, Sean Connery che rifiutò un’offerta iniziale di 30 milioni di dollari. Addirittura gli fu offerta una parte dei profitti ricavati dal film (il 15%) ma rifiutò di nuovo, andando così a perdere una cifra che ammonta a circa 450 milioni di euro![su_highlight background=”#d5dbfe”]Il motivo del rifiuto? Connery ha dichiarato di non aver capito la trama nonostante la lettura del libro e del copione. Ah, non ha capito niente neppure dopo aver visto i film.[/su_highlight]
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Cosa c’entrano Stanley Kubrick e i Beatles?
Sapevi che Stanley Kubrick definì il Signore degli Anelli immenso e «infilmabile»? Kubrick, infatti, si interessò al film per via dei Beatles che gli chiesero un parere per l’adattamento cinematografico, nel quale avrebbero voluto recitare. Pare che John Lennon fosse quello che maggiormente spingeva per realizzare il progetto ed era stranamente interessato a interpretare il ruolo di Gollum.[su_highlight background=”#d5dbfe”]Paul McCartney sarebbe stato Frodo, Ringo Starr avrebbe vestito i panni di Sam e George Harrison sarebbe stato Gandalf.[/su_highlight]Anche Tolkien avrebbe voluto realizzare il progetto ma non gli andava che fossero i Beatles a realizzarlo!
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Il Signore degli Anelli non è un’allegoria!
Il Signore degli Anelli è stato studiato, analizzato, esaminato da studiosi, professori, fan e cultori. L’idea di un potere enorme che l’uomo non è in grado di gestire (e che addirittura può annientarlo) è stato un tema molto dibattuto, così come l’Anello e tutte le metafore a lui connesse. Tuttavia Tolkien fu molto chiaro nell’affermare che non ci fossero, nella sua opera, significati allegorici di nessun tipo.
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Tutto iniziò con il quaderno di uno studente
Ai tempi in cui Tolkien era ancora professore a Oxford, durante l’estate si occupava di correggere alcuni compiti come “lavoretto estivo”. Mentre correggeva, trovò una pagina bianca e su quella pagina scrisse una frase che egli stesso non aveva chiara:[su_highlight background=”#d5dbfe”]«In un buco nella terra viveva uno hobbit». E da lì tutto ebbe inizio.[/su_highlight]
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Non è tecnicamente una trilogia
Anche se è stata pubblicata in tre volumi ed è stata adattata in tre film, l’opera era originariamente pensata come un singolo racconto, separato in sei libri. Quindi è tecnicamente scorretto parlare di “trilogia”. Ma perché il libro fu pubblicato in più parti? Perché l’editore non era convinto della resa della storia e, a causa della carenza di carta nel periodo successivo alla fine della Seconda Guerra Mondiale, stabilì di separare in tre parti la storia in modo da non perdere troppo denaro se le vendite non fossero andate bene!
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La distruzione di Isengard è ispirata a Macbeth
Se sei un fan del Macbeth di Shakespeare ricorderai la profezia sulla morte del generale dell’esercito scozzese:
Macbeth non sarà vinto
fino a quando di Birnam la foresta
non moverà verso il colle di Dùnsinane
contro di lui
Nella tragedia shakespeariana succede che un esercito di uomini si mimetizzi con i rami degli alberi di una foresta per far sembrare che il bosco di Birnam si muova verso Dunsinane. Tolkien, leggendo il Macbeth, restò molto deluso poiché sperava davvero di “vedere” un esercito di alberi marciare fino al colle; decise allora di creare qualcosa di più simile a ciò che aveva in mente.[su_highlight background=”#d5dbfe”]E creò un’ambientazione e un’intera razza per poter mostrare gli alberi che marciano in guerra. Così finalmente, nell’idea di Tolkien, la scena era stata riscritta nel modo giusto![/su_highlight]
- Il Ritorno del Re è il film con il maggior numero di morti
L’adattamento cinematografico del Ritorno del Re ha battuto numerosi record: per esempio è uno dei tre film che ha vinto il maggior numero di Oscar (11, insieme a Ben-Hur e Titanic) ed è il primo ed unico film fantasy ad aver vinto i premi per Miglior Film e Miglior Regista. Ma c’è un altro record che la pellicola ha battuto:[su_highlight background=”#d5dbfe”]si tratta del film che ha rappresentato il maggior numero di morti. Se ne contano 836: circa tre morti al minuto[/su_highlight](nella versione estesa della pellicola)!