L’inglese è una lingua che tende molto alla praticità. Se lo stesso concetto può essere espresso con la metà delle parole, tanto meglio!
Probabilmente è per questo che anche la grammatica si è adattata: è comunissimo usare i verbi alla forma contratta in inglese, molto più raro (quantomeno nel parlato) sentirne la forma completa. Il fenomeno ha una portata tale che, quando si vuole scherzare su qualcuno che è troppo attaccato alla forma e ci appare anche un po’ snob, gli si fa il verso proprio impegnandosi a usare sempre la forma completa del verbo, come a sottolineare che quel tipo proprio non vuole saperne di sciogliersi e “parlare come mangia”.
Ecco come si usa la forma contratta in inglese
Essenzialmente, i verbi che si possono usare alla forma contratta in inglese sono quelli ausiliari (be, have e do) e modali (should, could, will, would e must). Vediamo più nel dettaglio in quali forme, in che modalità e in quali tempi verbali è possibile contrarre ognuno di loro:
Forma affermativa | Forma negativa | Forma interrogativa negativa | Tempo verbale | |
To be | ✓ | ✓ NB prima persona singolare I am solo pronome + verbo seguiti dalla negazione | ✓ NB in questa forma, la prima persona singolare diventa Aren’t I? | Progressive: I’m writing I’m not writing Aren’t you writing |
To have | ✓ | ✓ | ✓ | Present and past perfect: – I’ve / I’d written – I havn’t / I hadn’t written OPPURE I’ve not written / I’d not written – Haven’t I / Hadn’t I written? |
To do | ✓ | ✓ solo verbo + negazione | ✓ | Past simple: I didn’t write Didn’t I write |
Should | X | ✓ | ✓ | n/a |
Could | X | ✓ | ✓ | Solo quando è il passato di “to be able to” ➔ Past simple: I couldn’t Couldn’t I? |
Will | ✓ | ✓ | V | Future: I’ll I won’t Won’t I |
Would | ✓ | ✓ | ✓ | n/a |
Must | X | ✓ | ✓ | n/a |
A differenza di could e will (che oltre ad essere modali possono svolgere anche la funzione di vero e proprio verbo o di verbo ausiliare, come abbiamo visto nella tabella) should, would e must sono detti modali puri, quindi la coniugazione verbale su di loro non si applica. Potranno avere la forma contratta in inglese solo in forma negativa, che sarà:
Should not ➔ Shouldn’t
Would not ➔ Wouldn’t
Must not ➔ Mustn’t
Quando si usa la forma contratta in inglese?
Ma perché e quando si usa la forma contratta in inglese? Dato che il suo scopo è rendere il discorso molto più agile e svelto, il suo uso nel parlato è molto vasto. Appunto, però: nel parlato! Essendo una caratteristica così tipica dell’espressione orale, non gode dello stesso “successo” nello scritto.
Certo, quando si scrive agli amici la si può usare tranquillamente, ma nelle lettere ed e-mail formali è sempre meglio evitarla, per non correre il rischio di apparire troppo colloquiali e inadatti al contesto.
Per il resto, se vuoi sapere quando si usa la forma contratta in inglese, ti basta ricordare che nel parlato non esistono limiti, tant’è che i madrelingua a volte addirittura ne abusano… andando anche contro le regole grammaticali! Non stupitevi dunque quando sentirete i vostri amici trasformate I would have wanted in “I’d’ve wanted”. Per loro è perfettamente normale, stanno solo cercando di semplificare il discorso (anche se noi potremmo non essere dello stesso avviso!).
A questo si devono anche forme quali wanna, gonna e ain’t, un tempo considerate completamente sgrammaticate, ma ormai talmente usate da non poter più essere ignorate dai manuali di grammatica e dalle scuole di inglese online.
Vediamole una per una:
- Wanna e gonna altro non sono che la contrazione di want to e going to, e possono addirittura trovarsi insieme nella stessa frase. Ad esempio: You gonna wanna know what happened to the hostage (vorrai certamente sapere cos’è successo all’ostaggio)
- Ain’t invece è da considerarsi come la forma contratta “passepartout” per tutte le persone del verbo to be al presente.Come abbiamo visto nella tabella sopra, se vogliamo essere perfettamente aderenti alle regole grammaticali dobbiamo tenere a mente come il verbo muta alla prima e alla terza persona singolare. Ain’t al contrario è utilizzabile con tutte, anche con queste due, rendendo ancora più semplice la struttura del discorso.
Erika A. – Teacher