Il viaggio è da sempre un modo avvincente di esplorare il mondo, le sue bellezze e i suoi paesaggi. Non solo: viaggiare ci permette di conoscere nuove persone, culture diverse e paesi sconosciuti. Chi non vorrebbe viaggiare in giro per il mondo alla scoperta di terre lontane, affascinanti e meravigliose? Le uniche cose di cui hai bisogno sono una valigia, una crema solare, forse un cappellino di lana e una macchina fotografica. Ma c’è un’altra cosa che dovresti portare con te (ed è importante): l’inglese; infatti con lo studio e un po’ d’impegno i risultati arriveranno e vivrai i tuoi viaggi con una marcia in più!
Adesso prenditi un po’ di tempo per leggere l’intervista a Chiara, travel blogger di successo che, anche grazie all’inglese, ha fatto della sua passione un (quasi) lavoro.[su_highlight background=”#d5dbfe”]Perché l’inglese è importante… soprattutto per chi viaggia![/su_highlight]
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Ciao Chiara! Iniziamo con una piccola presentazione; raccontaci qualcosa di te: da dove vieni, quanti anni hai e di cosa ti occupi al momento?
Quarantenne, romana, social media manager di professione e blogger per passione. Mi occupo di web marketing a 360°, come professionista, come influencer e come docente in vari master di settore.
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Il tuo blog “A Day in Rome” è visitatissimo, ricco di informazioni utili e meravigliose fotografie. Come, quando e perché è nato?
“A day in Rome” nasce come tesi finale di un Master in comunicazione digitale che frequentai anni fa. Dovevo realizzare un sito web, ideare una strategia di marketing e poi, naturalmente, declinare il tutto sui social network. Mentre lo creavo me ne appassionavo e, terminato il master, ho voluto portarlo avanti: i risultati erano incoraggianti e mi hanno convinta a proseguire.
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In particolare cosa offri ai tuoi lettori?
Spero di offrire una visione della città da prospettive diverse; cerco di trasmettere le suggestioni che a me regala Roma e trasformarle in idee e stimoli per vivere la città guardandola con occhi diversi.
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Sappiamo che hai viaggiato molto all’estero e in Italia. Qual è l’esperienza di viaggio più bella mai fatta?
È difficile scegliere tra tanti viaggi diversi: ognuno mi ha arricchito con la sua unicità! Tuttavia fra le mete che porto nel cuore c’è sicuramente la Giordania con i suoi siti archeologici e il meraviglioso deserto del Wadi Rum. Ma amo anche il Giappone con la sua cultura raffinata; New York è la città che amo di più e nella quale torno appena posso; Bangkok e Hong Kong non le dimentico per via dello skyline che regalano dai loro tetti: emozionante. Per il mare indimenticabile, la spiaggia Grace Bay a Turks & Caicos e l’atmosfera di Koh Tao in Tailandia. Il divertimento? Il full moon party di Koh Phanghan a cui partecipai anni fa e, per la sua bizzarra e variegata umanità, Ibiza. In Italia amo moltissimo Ponza per le sue coste calcaree che regalano un mare cristallino; mi piace prendere il barchino e girarla di caletta in caletta. Matera è il luogo che più mi emoziona e mi ispira e poi c’è la neve delle Dolomiti… rigenerante.
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E quella che, invece, non rifaresti?
Nessuna: in realtà ogni viaggio è un’esperienza e se non mi regala emozioni e suggestioni forse sono io che non sono riuscita a scovarle. E allora ci devo tornare!
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In che modo la conoscenza dell’inglese ha influito sulla tua vita personale e professionale?
[su_highlight background=”#d5dbfe”]Senza la conoscenza delle lingue il viaggio diventa difficile da gestire e, soprattutto, non potendo parlare manca l’interazione con il contesto nel quale ci si trova.[/su_highlight]Ed ecco che l’esperienza di viaggio si impoverisce enormemente.
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Perché l’inglese è così importante per un travel blogger?
Perché ti regala la possibilità di muoverti con facilità, di interagire con le persone, di leggere quello che altri prima di te hanno scritto per raccontare le loro esperienze. Ti apre i confini del mondo e del web arricchendoti in una maniera irrinunciabile.
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Come hai migliorato il tuo livello di conoscenza dell’inglese?
Tanti corsi e soggiorni all’estero, soprattutto a Londra e a New York dove, dopo l’Università, ho frequentato un Master di specializzazione nella mia materia: la comunicazione e il marketing.
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La tua top 3 per chi desidera spostarsi per lavorare o studiare all’estero.
New York, Londra e Parigi.
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La tua top 3 per chi desidera spostarsi all’estero per piacere.
Barcellona, L’Havana e Marrakesh.
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La valigia del travel blogger: i 5 must!
Nella mia borsa non possono mancare l’iPhone, tante guide di viaggio, una buona extra carica per il telefono, un modem wifi portatile, un taccuino e una penna.
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Dove pensi che, in questo periodo storico, rispetto all’Italia, ci siano più possibilità lavorative e professionali?
Nonostante l’incognita della Brexit,[su_highlight background=”#d5dbfe”]l’Inghilterra è sempre una meta ambita soprattutto per i più giovani; gli USA per chi, invece, ha la possibilità di un visto di lavoro; il Nord Europa per chi può sopportarne il clima.[/su_highlight]
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Hai un suggerimento da dare ai tanti italiani che sognano di lavorare, studiare e vivere all’estero?
Andate, studiate, confrontatevi con culture diverse. Tornerete con una marcia in più non solo nel curriculum ma come approccio al mondo del lavoro e anche con una conoscenza della multiculturalità che potrà solo essere un vantaggio.
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Ci sono modalità di viaggio “particolari” che ti senti di consigliare a chi si trova alla sua prima esperienza all’estero?
Ci sono tante possibilità di viaggio interessanti, soprattutto per chi ha piccoli budget: campi di lavoro sicuramente, esperienze in NGO oppure periodi come au paire in famiglia.
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Il tuo blog è molto amato anche per via delle meravigliose fotografie che ritraggono una Roma inaspettata. Un consiglio per i viaggiatori che proprio non riescono a separarsi da smartphone e macchina fotografica?
Catturate le emozioni: non la perfezione dell’immagine ma il valore intrinseco di essa; arricchite la vostra narrazione multimediale curando il testo che accompagna la foto. Una foto perfetta ma con un ‘copy’ piatto a me non trasmette emozioni. Sforzatevi di usare un buon italiano, di andare un po’ più in profondità nella narrazione, studiate cosa successe nel posto in cui vi trovate. Il vostro racconto visivo e narrativo allora sì, sarà unico;[su_highlight background=”#d5dbfe”]la stessa immagine saprete che nessuno la potrà raccontare come avete fatto voi. Avrete così trovato la vostra cifra stilistica e quello vi renderà riconoscibili. E, se fortunati, vi porterà al successo sul web: perciò siate unici![/su_highlight]
Fb: A day in Rome
Twitter: @adayinrome
Instagram: adayinrome
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