La Germania è una meta molto gettonata dai tanti italiani in cerca di un futuro professionale stimolante; questo perché il paese ha una delle migliori economie in Europa e il mercato del lavoro è attivo e dinamico. Ma come si cerca un impiego in Germania? Qual è la migliore strategia da adottare? Ci racconta tutto Valentina Lo Iacono di Italiani a Berlino e BerlinItaly Post.
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Ciao Valentina. Iniziamo con una breve presentazione: chi sei, da dove vieni e di cosa ti occupi al momento?
Ciao, sono Valentina, vengo da Cagliari e attualmente lavoro come Junior Online Editor nel settore dell’online marketing a Berlino.
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Come hai vissuto a livello emotivo la situazione di non impiego? Ha influito sulla ricerca di lavoro?
Fortunatamente non sono stata disoccupata a lungo, quindi non penso di aver avuto modo di abbattermi. Sono comunque stata sempre determinata nel voler cercare un lavoro e mi sono ripromessa di non perdere tempo, dandomi sempre da fare nel trovare le occasioni più attinenti al mio percorso di studi o che erano di mio gradimento e in linea con le mie competenze.
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Come hai capito quale lavoro era giusto per te?
Anche qui mi sono sempre basata su ciò che mi piace fare, su ciò che ho studiato e sulle competenze che ho maturato nel corso di altri lavori e tirocini.[su_highlight background=”#d5dbfe”]Non penso che ci sia un solo lavoro giusto ma ce ne possono essere diversi; bisogna però anche valutare cosa offre il mercato e magari adattarsi in tal senso.[/su_highlight]Per esempio, mentre studiavo, non avrei mai immaginato di avventurarmi nell’online marketing o di gestire blog e scrivere testi su Internet. È una cosa che mi è capitata per caso di fare e che mi è piaciuta.
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Quale strategia hai usato per cercare lavoro? Cosa ha funzionato e cosa no?
La mia ricerca di lavoro è avvenuta sempre su Internet, sui portali dedicati, su LinkedIn o su specifiche piattaforme sulle quali è possibile caricare il proprio curriculum. Così si possono mettere in luce le proprie competenze mentre si aspetta di essere contattati. In generale inviare la propria candidatura quando c’è una posizione aperta è il metodo più efficace e quello in cui si hanno più chance di essere davvero chiamati. Infatti ho avuto poca fortuna nel caso di candidature “spontanee”; mi è andata meglio con la creazione di profili ad hoc su piattaforme specifiche.
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Come hai gestito il curriculum: lo hai adattato alle varie richieste? Che consigli puoi darci sul CV più adatto per la Germania?
[su_highlight background=”#d5dbfe”]Personalmente utilizzo una struttura di base del CV che poi modifico di volta in volta, a seconda della posizione a cui sono interessata.[/su_highlight]Ovviamente, se mi candido sempre per la stessa posizione ma in aziende diverse, non c’è motivo di cambiare molte cose. Ciò che invece va adattato ai diversi annunci di lavoro è la lettera di presentazione (in tedesco Anschreiben); da questa devono venire fuori le proprie motivazioni e le competenze acquisite ma senza scopiazzare troppo dal curriculum. Quindi direi che bisogna cercare il più possibile di personalizzare il CV e la lettera di presentazione, in modo che emergano facilmente le proprie peculiarità. In Germania, poi, vengono spesso richiesti certificati e referenze dei datori di lavoro precedenti quindi è sempre meglio inserirle, soprattutto se si sono svolti altri lavori su suolo tedesco.
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Quante candidature hai inviato e chi ti ha risposto; con che tempi?
Ho notato che in genere le aziende interessate ti ricontattano nel giro di qualche giorno, massimo una settimana ma direi che le tempistiche possono variare. Molte aziende mandano un’e-mail automatica e ti avvisano che verrai ricontattato dopo una lunga fase di pre-screening; altre ti informano anche quando hanno deciso che non fai al caso loro. È difficile individuare uno schema comune a tutte.
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Come ti prepari ai colloqui? Quale suggerimento puoi darci per fare bella impressione?
Prima di tutto riguardo la candidatura che ho inviato all’azienda, poi mi informo un po’ e cerco di tenere bene a mente con chi avrò il colloquio.[su_highlight background=”#d5dbfe”]Infine cerco di prepararmi a domande un po’ più strane, tipo: “quali sono i tuoi pregi e difetti?”, “che qualità hanno i tuoi amici?”, “a quale personaggio storico ti ispiri?” e simili.[/su_highlight]Sembrano domande banali ma può capitare che vengano fatte; quindi cerco di avere una risposta pronta o semi-pronta. Per il resto non mi piace prepararmi molto e preferisco la spontaneità; penso che per fare bella impressione si debba essere se stessi, sembrare il più possibile naturali, mostrarsi flessibili quanto basta e propositivi.
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Durante il colloquio hai fatto domande anche tu? Cosa bisogna chiedere alle aziende secondo te?
In genere chiedo maggiori dettagli: per esempio se ci sarà una fase di training prima di iniziare il lavoro vero e proprio. Poi chiedo entro quanto saprò l’esito del colloquio e se riceverò comunque una risposta affermativa o negativa. Ovviamente non sempre i propositi da parte delle aziende vengono rispettati e questo mi serve anche per valutarne la serietà.[su_highlight background=”#d5dbfe”]Penso che tutte le domande attinenti al lavoro in sé siano lecite, anche quella sullo stipendio, se fatta al momento giusto.[/su_highlight]
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Hai affrontato un colloquio in inglese? Quanto ha pesato la conoscenza dell’inglese nel buon esito dell’interview?
Sì, ho affrontato dei colloqui in inglese anche se, più spesso, li ho affrontati in tedesco se non addirittura in entrambe le lingue. Direi che conoscere più lingue può rivelarsi decisivo qui a Berlino perché spesso è richiesto un buon tedesco ma anche un ottimo inglese.
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Come si può restare competitivi e non “rilassarsi” una volta che si è trovato un lavoro stabile?
Penso che bisogna sempre cercare di aggiornarsi e magari riuscire a migliorare qualche competenza che già si ha. Si deve avere molta esperienza in qualcosa ma possedere anche altre capacità affini, seppur non direttamente correlate: questo può essere un vantaggio.
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Hai suggerimenti e consigli da dare a chi desidera cercare lavoro in Germania?
Se volete trovare un lavoro qualificato che si avvicina a quello che avete studiato, la conoscenza del tedesco è imprescindibile. Va bene l’inglese ma rimanere ancorati solo a questa lingua alla lunga potrebbe non portare sin dove si vorrebbe arrivare. Ovviamente si hanno maggiori chance se si cerca un lavoro in cui si possa sfruttare anche la propria lingua madre perché sarà allora che si avrà qualcosa di veramente “unico”.
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Cosa sono Italiani a Berlino e BerlinItaly Post?
Italiani a Berlino è un blog incentrato sugli aspetti culturali della città, mentre BerlinItaly Post è un magazine dedicato principalmente al lavoro e alla formazione, anche se non mancano articoli più culturali.
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Come e perché sono nati?
Entrambi sono nati con l’intento di dare delle informazioni ai tanti italiani che si trovano a Berlino o che stanno pensando di trasferirsi qui. Si spera così di poter facilitare le cose e di far conoscere meglio la città, svelandone alcune curiosità e fornendo dettagli interessanti sulle sue istituzioni, sulle procedure burocratiche e tanto altro.
Lo scopo, insomma, è quello di fornire informazioni utili a[su_highlight background=”#d5dbfe”]districarsi nel mondo del lavoro, comprendere meglio il sistema scolastico e universitario, dare consigli, raccontare di eventi e festival della città ma anche di tratti tipici della lingua e della cultura tedesca.[/su_highlight]Inoltre da Berlinitaly Post è possibile raggiungere il portale BerlinItaly e qui i professionisti possono registrarsi, così da creare una rete a cui affidarsi nel momento in cui ci sia bisogno di servizi in italiano a Berlino. Se si cerca, ad esempio, un dentista, un commercialista, un agente immobiliare o un grafico, vale la pena di dare un’occhiata anche a questo portale.
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