Quest’anno My English School ha deciso di sostenere una causa importante, supportando i progetti di un’organizzazione umanitaria – riconosciuta a livello globale – che ha fatto dell’aiuto alle popolazioni in difficoltà la propria missione.
Un’organizzazione che, da oltre cinquant’anni, è al posto giusto nel momento sbagliato: quella di Medici Senza Frontiere è una storia cominciata a Parigi nel 1971 su iniziativa di un gruppo di medici e giornalisti allo scopo di prestare assistenza alle popolazioni in pericolo in ogni parte del mondo, e di documentare tale operato. Una missione in cui MSF è stata pioniera, e per cui ha ottenuto nel 1999 il Premio Nobel per la Pace.
Oggi Medici Senza Frontiere è la maggiore no-profit medico-umanitaria al mondo: operativa in più di 74 paesi, ogni giorno cura e assiste migliaia di persone in aree colpite da conflitti, catastrofi naturali, epidemie o escluse dall’assistenza sanitaria. Il tutto alla luce del principio cardine di imparzialità ed etica medica: Medici Senza Frontiere agisce infatti in modo indipendente e senza alcun coinvolgimento nei conflitti armati, rimanendo al di sopra delle parti e prestando il proprio operato per chiunque si trovi in una situazione di emergenza.
Per mantenere la propria neutralità e la massima trasparenza, Medici Senza Frontiere non riceve fondi da governi, istituzioni o partiti politici, ma è sostenuta da privati, individui, fondazioni e imprese. Ed è sul solco tracciato da aziende che hanno fornito supporto al lavoro di MSF che si inserisce anche My English School: mossi da una condivisione di valori e obiettivi, dal 2022 MyES ha attivato un progetto di formazione linguistica avanzata per 20 persone dello staff italiano di MSF.
Attraverso il sostegno ai progetti dell’organizzazione, in questo caso l’upskilling dello staff, MyES si impegna ad aumentare l’impatto dell’azione medico-umanitaria di MSF e di contribuire al prezioso lavoro di un’organizzazione affidabile, dalla comprovata efficacia di intervento e dalla lunga tradizione di solidarietà.
