Diventare pilota di aerei è il sogno di molti bambini ma sono in pochi quelli che poi, crescendo, riescono a realizzarlo: Elia è uno di questi. È giovane, è determinato e si sta impegnando davvero al massimo per realizzare ciò che desidera… tanto che il sogno ormai può davvero toccarlo con mano!
Partito da Modena con l’inglese in tasca,[su_highlight background=”#cae5fa”]Elia a settembre entrerà alla prestigiosa scuola di volo di Oxford e da lì, dopo un duro addestramento,[/su_highlight]uscirà in veste di pilota a tutti gli effetti. Oggi Elia racconta la sua storia: da dove è partito, dove sta andando e dove vuole arrivare… sicuramente lontano, magari oltre le nuvole!
Oltre le nuvole: la storia di Elia, futuro pilota di aerei a Oxford
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Ciao Elia! Iniziamo con una piccola presentazione; raccontaci qualcosa di te: da dove vieni, quanti anni hai e di cosa ti occupi al momento?
Ciao a tutti! Io sono Elia, vengo da Fiorano Modenese ed ho 18 anni. Sto frequentando il quinto anno dell’istituto tecnico aeronautico e in questo periodo sto affrontando l’esame di Stato.
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Sappiamo che sei già pilota di piccoli monomotori. Quando è nata l’idea di diventare pilota di aerei?
La mia passione per il volo è nata grazie ai numerosi viaggi in aereo fatti fin da piccolo con la mia famiglia. Questo mi ha spinto a informarmi sempre di più sul mondo dell’aviazione e poi ho deciso: sarei diventato pilota di aerei!
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Sei appena entrato nella prestigiosa scuola di volo di Oxford: come ci sei riuscito?
Sono arrivato ad Oxford dopo due test di ingresso. Il primo è volto a testare le abilità in ambito scientifico: ci sono quesiti di matematica e fisica e una serie di esercizi multitasking e di ragionamento. Solo dopo aver completato con successo questa parte si può accedere alla seconda: qui si testa l’abilità al lavoro di gruppo; poi tramite un colloquio privato si verifica che il candidato nutra un sincero interesse verso la scuola e l’aviazione.[su_highlight background=”#cae5fa”]Ovviamente la conoscenza dell’inglese è un requisito essenziale poiché tutto si svolge in questa lingua.[/su_highlight]
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Come è strutturato il corso?
Il corso per diventare pilota di aerei è strutturato in tre fasi. La prima fase consiste in un seminario di teoria con relativi esami della durata di 6 mesi e mezzo; dopo questo periodo, per 5 mesi e mezzo, si tiene la prima fase di volo, a Phoenix, in Arizona. Infine inizia la fase dell’addestramento in volo che si tiene ad Oxford e che dura circa 4 mesi.
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Sono necessari documenti specifici per studiare in Inghilterra?
No, non servono documenti speciali per studiare. È necessario però possedere una carta di identità valida per l’espatrio (almeno fino a marzo 2019) e la tessera sanitaria in caso di bisogno. Io però consiglio vivamente di prendere il passaporto, in quanto rende le operazioni all’aeroporto di approdo molto più veloci. Oltre a questi documenti si deve aver passato una visita medica che attesti il grado di salute e l’idoneità al volo; infine occorre il diploma di scuola secondaria di secondo grado da consegnare prima dell’inizio del corso.
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Perché proprio a Oxford? In Italia ci sono scuole per diventare pilota di aerei?
Le scuole di volo sono sparse in tutto il mondo e ve ne sono numerose anche in Italia. La mia scelta è caduta su quella di Oxford poiché ormai da diversi anni è sinonimo di addestramento di eccellenza in campo aeronautico civile.
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Che ruolo riveste l’inglese nel tuo percorso formativo e personale?
È fondamentale:[su_highlight background=”#cae5fa”]senza inglese non si va da nessuna parte, specialmente in campo aeronautico.[/su_highlight]
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Qual è il tuo livello di inglese?
Personalmente non sono in possesso di alcuna certificazione, ma frequentando il corso nella sede MyES di Modena sono arrivato al livello 12. La scuola di volo di Oxford non richiede il possesso di una certificazione di lingua, ma si deve avere almeno un C1 per superare con successo le selezioni.
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Come ti stai preparando a livello linguistico per la partenza?
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Hai progetti per il futuro?
Da qui a un anno e mezzo sarò impegnato con il corso di volo. Saranno mesi molto impegnativi ma che affronterò con entusiasmo… perché starò facendo ciò che amo!
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Una cosa che ti mancherà dell’Italia e una che proprio non rimpiangerai.
La cosa che mi mancherà sicuramente (oltre alla famiglia) sarà il buon cibo italiano; la cosa che invece non rimpiangerò saranno le estati torride: a me non piace il caldo!
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Hai un suggerimento da dare ai tanti italiani che sognano di lavorare, studiare e vivere all’estero?
Sono giovane e penso di non avere ancora l’esperienza necessaria per dare consigli agli altri. Ma credo sia importante, per tutti, inseguire il proprio sogno e mettere sempre passione e professionalità in ciò che si fa!
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