Qui di seguito puoi trovare un sunto di quali sono le “condizioni” di lavoro degli infermieri in USA: salari, benefit, tasse e molto altro ancora. Si tratta di indicazioni generiche poiché queste, pur mantenendo alcuni standard comuni, variano da stato a stato.
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TURNI
Gli infermieri statunitensi possono organizzare come preferiscono i propri turni di lavoro: possono, infatti, scegliere turni da 4, 8, 10 o 12 ore; scegliere di lavorare solo nei weekend o nei giorni feriali (oppure entrambi).
SALARIO
Lo stipendio percepito da una RN dipende dall’esperienza maturata, dal tipo di struttura in cui si lavora, dal background formativo e dallo Stato in cui si esercita. Un’infermiera con maggiori abilità ed esperienza sarà pagata di più di una neo-assunta ma, in media,[su_highlight background=”#d5dbfe”]gli infermieri statunitensi sono pagati all’anno circa $70.000.[/su_highlight]
TASSE
Le tasse che mensilmente vengono prelevate dalla busta paga sono versate in egual misura sia dal dipendente che dall’azienda. Quindi, se annualmente un infermiere versa $4.000 di tasse, altri $4.000 vengono versati dall’ospedale e il totale confluisce principalmente (ma non esclusivamente) in:
- Assicurazione sulla vita per infortuni sul lavoro: viene stipulata un’assicurazione che sarà versata alla famiglia nel caso in cui il lavoratore sia vittima di un incidente sul lavoro;
- Pensione: una parte delle tasse versate allo Stato mensilmente va a finanziare il fondo pensione del lavoratore;
- Assicurazione medica dentale e oculistica;
- Assicurazione sanitaria: non solo al dipendente ma anche alla sua famiglia (anche se questa viene concessa non da tutti i datori di lavoro).
PENSIONI
Un’infermiera statunitense può arrivare a lavorare fino ai 65 anni. Al momento del suo ritiro percepirà una pensione in linea con i contributi versati e con l’anzianità lavorativa maturata presso una certa struttura. Ovviamente, come accade anche negli altri paesi che assumono ben volentieri international nurses,[su_highlight background=”#d5dbfe”]se dopo un periodo di lavoro negli States deciderai di tornare in Italia, percepirai la pensione statunitense solo nel momento in cui raggiungerai l’età pensionabile in Italia[/su_highlight](e, ovviamente, previa richiesta al governo federale degli USA).
MATERNITÀ
Purtroppo, per quanto riguarda il maternity leave statunitense, la situazione è piuttosto critica.[su_highlight background=”#d5dbfe”]Negli Stati Uniti non c’è una licenza di maternità vera e propria e, soprattutto, un datore di lavoro può licenziare una donna in congedo di maternità[/su_highlight](facendo così perdere l’assicurazione sanitaria a lei e al neonato).
Le leggi sul maternity leave, infatti, variano da Stato a Stato e da datore di lavoro a datore di lavoro: spesso questo non è tenuto a offrire nessun permesso alle neo mamme, retribuito o meno. La situazione per le infermiere è leggermente migliore ma niente vieta ad un ospedale di licenziare la lavoratrice o di non pagarla durante la sua assenza. In ogni caso solo chi ha lavorato in maniera continuativa per 12 mesi presso la medesima azienda ha diritto a 12 settimane di congedo, non pagato. E solo se l’azienda conta più di 50 dipendenti è obbligata a concedere il congedo mentre chi lavora presso strutture più piccole rischia non solo il licenziamento ma anche di dover rientrare al lavoro 3 giorni dopo il parto. In più, quando i bimbi crescono, le cose si fanno un po’ più complicate per le mamme poiché non esistono asili nido pubblici e gratuiti (o perlomeno economici): il prezzo base è di $20.000 all’anno per una struttura nella media.
BENEFIT
Un RN, oltre a maternità, ferie e malattia, ha diritto anche al PTO (Paid-Time off).[su_highlight background=”#d5dbfe”]Si tratta di giorni non lavorati che vengono comunque pagati dall’ospedale e che non vanno ad intaccare le ferie;[/su_highlight]per esempio alcune strutture concedono agli infermieri che hanno lavorato per un anno intero, dalle 160 alle 180 ore di PTO: il che significa avere 13-15 giorni liberi pagati all’anno.
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