Se a lungo il Regno Unito è stato il paese verso cui partire alla ricerca di nuove opportunità, dove chiunque poteva trasferirsi anche digiuno di inglese per migliorare la propria conoscenza linguistica o per cercare fortuna anche partendo dai lavori più umili, a seguito della Brexit questa libertà non è più concessa e anche le norme sul visto lavorativo in Inghilterra sono cambiate.
Il visto lavorativo per l’Inghilterra, dopo la Brexit
Dal 1 gennaio 2021, con l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, è terminata la libera circolazione e sono entrate in vigore nuove regole che stabiliscono come gestire l’accesso e la permanenza nel territorio a seconda dello scopo del soggiorno: turismo, studio, e soprattutto lavoro.
Il governo ha stilato una serie di regole che concedono il visto di lavoro in Inghilterra ai soli lavoratori specializzati o appartenenti ai settori di cui il paese è in carenza di manodopera (come quelli del settore sanitario e dell’istruzione). La possibilità di lavorare in UK esiste solo per chi è in possesso di un visto lavorativo, rilasciato secondo un severo sistema a punti. Queste nuove regole rendono difficile, ma non impossibile, l’ingresso nel paese per un lavoratore.
In generale, i visti per cui poter far domanda sono suddivisi in 5 “Tier”. Lo Start Up Visa (Tier 1), lo Skilled Workers Visa (Tier 2), lo Student Visa (Tier 4) e il Temporary Worker Visa (Tier 5). In questo articolo ci concentreremo sul secondo tipo di visto lavorativo in Inghilterra, in quanto i restanti riguardano casi particolari che seguono un iter a sé.
Come ottenere il visto di lavoro per l’Inghilterra? Il visto può essere ottenuto seguendo la procedura online prevista dal governo britannico, presso la pagina “Skilled Worker Visa“. All’interno della pagina troverete tutte le informazioni da seguire per portare a termine la procedura, oltre ai costi e i tempi di elaborazione.
Come sono attribuiti i punti del visto lavorativo per l’Inghilterra?
Il Tier 2 per i lavoratori qualificati viene rilasciato secondo un sistema di punti che non tiene in considerazione la provenienza della persona, ma si basa su una scala meritocratica che premia le competenze e il talento. L’idea di base del governo è quello di replicare il sistema australiano, con l’idea di accettare solo lavoratori qualificati (appunto, gli Skilled Workers) che vadano ad ottenere un minimo di 70 punti.
Le informazioni sui punti necessari per ottenere il visto lavorativo per l’Inghilterra sono reperibili nella documentazione dell’ambasciata italiana a Londra, ma possiamo sintetizzare dicendo che si parte dai cosiddetti “50 punti non negoziabili” (non-tradable points) che includono:
• Trovare un’azienda disposta ad assumere che possieda una licenza di sponsor (20 punti)
• Possedere una qualifica scolastica minima corrispondente all’equivalente della nostra licenza superiore (20 punti)
• Dimostrare una conoscenza della lingua inglese di livello minimo B1 (10 punti)
A questi vanno aggiunti “20 punti negoziabili” (tradable points), dati in automatico se lo stipendio minimo è di almeno 25600£ all’anno. Lo stipendio può essere anche inferiore a questa cifra: in questo caso si valuta il going rate, un fattore che assegna le condizione minime di stipendio a seconda della posizione lavorativa. Se il vostro stipendio fosse inferiore (ma comunque al di sopra della soglia minimo di 20480£ all’anno), potrete ottenere i 20 punti in caso di:
• Possesso del titolo di dottore di ricerca, in materie rilevanti per la posizione lavorativa o indiscipline scientifiche e tecnologiche (STEM)
• La vostra posizione lavorativa appartiene a un settore con carenza di lavoratori (Shortage Occupation List)
Che cosa significa che un’azienda deve fare da sponsor? Un’azienda che vuole fare da sponsor è in possesso di una licenza particolare per l’assunzione di impiegati internazionali. Si tratta specialmente di quelle più grandi, come le multinazionali, normalmente nei settori ingegneristici, informatici e finanziari.
Visto lavoro Inghilterra per chi intende aprire una propria attività
Trovare un’azienda che vi sponsorizzi non è l’unico modo per poter lavorare e trasferirvi in Regno Unito. Se non avete un’offerta di lavoro e state valutando di aprire un’attività, questo è concesso, ma vi sarà comunque necessario richiedere:
• Uno Start-up visa, se state avviando un’attività per la prima volta
• Un Innovator visa, se state avviando un’attività come professionista esperto e possedete almeno £ 50.000 da investire.
Ci sono comunque alcuni criteri da soddisfare:
- avere un’idea imprenditoriale diversa da qualsiasi altra presente sul mercato
- far valutare la vostra idea da un “organismo di approvazione”
- dimostrare un requisito minimo di conoscenza della lingua inglese, come quello che possono offrirti dei validi corsi di inglese business.
Se questi requisiti sono soddisfatti, potrete trasferirvi in UK per avviare e gestire la vostra attività, con la possibilità di rimanere nel Regno Unito:
• fino a 2 anni con Start-up visa – ma si può poi passare a un visto Innovator, se idonei
• fino a 3 anni con Innovator visa: estendibile più volte.
Una volta ottenuto un visto Innovator, potreste essere in grado di stabilirvi nel Regno Unito.
Erika A. – Teacher