Complici internet, i social network, le community, i giochi online e i meme, l’inglese è ormai entrato nella nostra lingua con termini di uso quotidiano. Se vuoi conoscere il significato di termini come OMG e Cringe, o semplicemente capire meglio il mondo che ti circonda, leggi l’articolo con i neologismi inglesi che devi assolutamente conoscere – con un occhio di riguardo a quelli importanti per i genitori!
Neologismi inglesi: gli acronimi da conoscere
Fra i neologismi inglesi, una certa importanza la rivestono gli acronimi, spesso usati nella lingua comune. Ecco una lista per non confondersi più!
- OMG – sigla che sta per Oh My God: significa “oh mio Dio” e serve per esprimere stupore.
- TBH – altra sigla che sta per To Be Honest, cioè “a essere sinceri”: introduce una frase in cui si vuole sottolineare la propria franchezza.
- AFK – Away From Keyboard: “lontano dalla tastiera”, per dire che ci si allontana dal computer.
- XOXO – espressione carina a metà tra una parola e un’emoticon il cui significato è “baci e abbracci”, per salutare o esprimere affetto verso l’altra persona.
- Bro – i ragazzi tra loro si chiamano vecchio, fratello, frate’, socio (a seconda della regione) ma anche bro, abbreviazione di brother, che in inglese significa appunto “fratello”.
- Gucci – si usa per dire che qualcosa è cool!
- FOMO – sta per Fear Of Missing Out, la paura di perdersi qualcosa o di essere tagliato fuori, probabilmente una delle espressioni che meglio rappresenta il bisogno, comune ai più giovani, di affermarsi e ricevere riconoscimento.
- BAE – sta per Before Anything Else, cioè “prima di qualunque altra cosa”, è un modo di definire la persona del cuore, amica o partner che sia.
Neologismi inglesi: lo slang online
Disclaimer: se l’utilizzo di questi neologismi inglesi ti confonde o non sai bene in che contesto è opportuno impiegarli, sappi che questi termini vengono tutti (o quasi) dal mondo dei giochi online e il loro uso si è esteso anche ad altri campi, dalla tecnologia alla vita quotidiana!
- Bannare – deriva da to ban e significa interdire, espellere o impedire a una persona di partecipare nuovamente a un’attività.
- Laggare – dal verbo to lag, indica un ritardo o un rallentamento. Un neologismo inglese che viene direttamente dal mondo del gaming, per dire che la connessione è lenta e c’è un ritardo (ad esempio tra la voce di un giocatore e la sua riproduzione nel gioco).
- Killare – viene ovviamente dal verbo inglese to kill e vuol dire “uccidere”: anch’esso uno dei neologismi inglesi “inventati” dai gamer, usato anche per indicare la chiusura forzata di un processo sul computer.
- Grindare – “Che fai?” “Niente, sto grindando”, che vuol dire fare azioni ripetitive per guadagnare crediti o risorse. Verbo simile a farmare, dall’inglese farm, in cui le risorse vengono estratte da mezzi naturali, come foreste, campi coltivati e così via.
- Spawn – indica un’apparizione e si utilizza quando il personaggio di un giocatore appena morto ricompare nell’universo del videogioco, “un altro re-spawn e vengo!”.
- Shoppone – appellativo dato a un giocatore che spende molto denaro reale nel negozio del gioco, ad esempio in Fortnite, per comprare skin, bonus, armi ecc.
- Droppare – dal verbo inglese to drop, lasciar cadere, si usa in riferimento ai mostri che, quando muoiono, lasciano dietro di sé un piccolo bottino.
- Nabbo – questo è uno dei miei neologismi inglesi preferiti: è la trasposizione italiana della parola inglese newbie, che significa principiante. Come siamo arrivati dall’originale a nabbo nessuno lo sa, ed è questo il bello della lingua: a noi sembra sempre la stessa, ma in realtà evolve continuamente e molto più rapidamente di quanto crediamo (o vorremmo).
- Fail – letteralmente, un fallimento: con questa espressione si descrive una cosa che è andata male. YouTube è una miniera di video di fail, ovvero cose andate storte di ogni tipo, dallo sport agli animali. Quando il risultato è estremamente negativo o provoca moltissimo imbarazzo, si parla di un epic fail (abbreviato anche come EF), ovvero… un fail di proporzioni epocali!
- Blastare – dal verbo inglese to blast, cioè “far esplodere”. Si utilizza quando una persona dice qualcosa a un’altra, lasciandola ammutolita (e umiliandola un po’).
- Dissing, Beef – sono termini dello slang afroamericano; il primo deriva dalla parola disrespecting (mancare di rispetto) e indica una rivalità, solitamente online, in cui due utenti si prendono a male parole. La presenza di un pubblico è un fattore rilevante per la visibilità
- Flexare – ostentare, vantarsi vistosamente di qualcosa. Deriva da un uso metaforico del verbo inglese to flex, mettere in mostra i muscoli per fare sfoggio della propria forza. Esempio: “Smettila di flexare i tuoi 5k al mese!”
Menzione d’onore va alla parola cringe: usato come sostantivo e aggettivo, quest’anno il termine è entrato nell’elenco di parole nuove dell’Accademia della Crusca. Finiscono nella lista tutte quelle espressioni usate da un numero tale di persone da meritare riconoscimento ufficiale. Molto in voga fra i neologismi inglesi soprattutto fra i giovani, cringe si è affermato da noi nel 2020, stando all’analisi della Crusca. Come aggettivo significa “imbarazzante”, ma in un’accezione particolare: è cringe ciò che suscita imbarazzo e al tempo stesso disagio in chi lo osserva. Ad esempio, per un adolescente potrebbe essere cringe vedere uno dei propri genitori che balla in pubblico una canzone trap. O anche solo sentirgli usare la parola “cringe” fuori contesto!
Marta B. – Teacher