I vostri genitori potrebbero non apprezzare questo articolo… ma voi decisamente sì! Perché se c’è una cosa, oltre a sognare, che può realmente darvi la sensazione di parlare in inglese like a native è imprecare. Ecco dunque un articolo con le principali parolacce in inglese. Disclaimer: usa queste informazioni con moderazione! 🙂
Come dire parolacce in inglese?
Paese che vai, imprecazione che trovi. Le parolacce in inglese, dette swear words (dal verbo to swear, imprecare) o persino curse words (dal verbo to curse, maledire), sono vere e proprie cartine tornasole della cultura da cui provengono – e pertanto meritevoli dell’attenzione di chi questa cultura la vuole conoscere a fondo! Siamo onesti, this is survival English: le parolacce sono tra le prime cose che si imparano di ogni lingua.
Le swear words in questo articolo sono sufficientemente socially acceptable da permetterti di utilizzarle senza grandi imbarazzi e volgarità in quasi ogni contesto. Con buon senso: evita di usare le parolacce in inglese di fronte alla nonna o al tuo capo, non si sa mai.
Partiamo con alcune very British curse words:
- bloody – damned
Equivalgono in pratica a “dannato/a” e si usano come aggettivi per esprimere tutta la frustrazione di questo mondo verso un oggetto o persona.
Esempio:
- You bloody idiot!
- Close that bloody window, it’s freezing.
- May I be damned, this is the best sandwich ever.
- twit – plonker – pillock
In questo caso si tratta di sostantivi e significano tutti “idiota”, in generale in modo non serio, tipo presa in giro tra amici. Se hai mai visto un episodio di Peaky Blinders in lingua originale, probabilmente le avrai già intercettate (più di una volta!).
Esempio:
- Hey you twit, you forgot to buy the milk like I asked you!
- I like Mark, but he’s a bit of a plonker at times.
Vediamo ora alcune parolacce in inglese made in the USA:
- jerk – tool
Ecco un paio di parolacce in inglese che puoi usare per insultare qualcuno in American English: jerk (ovvero idiota, cretino) oppure il suo equivalente un pò più forte tool (letteralmente “attrezzo”, come dire “pezzo di legno”). Come sempre, il tono e il contesto possono davvero fare la differenza sul grado di offesa che questa parola può comportare. Quindi presta attenzione!
Esempio:
- I hate my boss, he’s such a jerk.
- Some jerk took my parking spot!
- He’s a bit of a tool, that guy.
- Man, you’re such a tool!
- Oh my God! – OMG
Questa espressione davvero molto comune è tipica sia dell’inglese americano sia di quello inglese. Puoi usarla per esprimere sorpresa, shock e persino frustrazione! Non si tratta infatti di una bestemmia e in genere non è percepita come blasfema. Tuttavia, se fossi in un contesto in cui esprimere riferimenti religiosi potrebbe essere fuoriluogo, puoi optare per “oh my goodness” o “oh my gosh” (davvero a prova di nonnina!).
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Alexandra P. – Teacher