Diventare un nomade digitale è la nuova frontiera del lavoro e del viaggio: lo sapevi? Jay Meistrich, per esempio, ha lasciato San Francisco, ha venduto o donato tutto ciò che possedeva e ciò che è rimasto lo ha impacchettato in uno zaino da circa 40 litri. Ha visitato 45 città e viaggiato per 20 paesi ma ha anche lavorato 50 ore a settimana per lanciare la sua startup. Il costo di tutto questo? Meno dell’affitto di un appartamento a San Francisco!
La comunità di chi viaggia lavorando è in costante crescita: sono i cosiddetti nomadi digitali (sviluppatori, designer, web writer, traduttori), persone che hanno deciso di lavorare girando per il mondo. Lo fanno per motivi diversi ma, di base,[su_highlight background=”#cae5fa”]pensano che questo stile di vita sia più stimolante piuttosto che stare fermi nel medesimo posto… e, secondo alcuni, sarebbe anche più economico rispetto a vivere in una grande città![/su_highlight]
Jay Meistrich aveva un impiego alla Microsoft, lo ha lasciato per trasferirsi a San Francisco e costruire la propria startup… finché un amico gli propose di farlo viaggiando in giro per il mondo!
Perché e come diventare un nomade digitale?
Se sei incerto, ecco una lista di buoni motivi forniti dal fondatore di Moo.do. che ti aiuteranno a capire perché diventare un nomade digitale.
- Non vuoi lavorare 5 giorni su 7, dalle 9 alle 17. Se vuoi esplorare il mondo alla luce del sole e non vuoi chiuderti 8 ore al giorno in ufficio… diventare un nomade digitale è la soluzione!
- Sistemarsi? Non ci pensi proprio! Chi parte vuole sperimentare nuove culture, mangiare cibo esotico e non rimanere bloccato (e limitato) nel proprio quartiere.
- Rifiuti le cose e sei convinto che ciò che conta è il mondo reale e la vita al di là della roba.
- Temi di annoiarti: un nomade digitale visita luoghi sempre nuovi, incontra persone diverse con storie ed esperienze… non ci sarà da annoiarsi?
Racconta Jay Meistrich che, dopo un periodo poco produttivo passato a casa, un giorno si è ritrovato, durante un viaggio, a lavorare nei coffee shop e nei parchi di New York. E la cosa è stata estremamente proficua, tanto che persino le idee erano migliori! Così Jay ha adottato uno stile di vita nomade ed è riuscito a lanciare con successo la propria startup, Moo.do.
Ecco cosa ha imparato da questa esperienza:
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Viaggiare costa meno di stare a casa
A questa conclusione Jay è giunto esaminando il proprio stile di vita e quindi comparando un anno di affitto a San Francisco con le spese sostenute per viaggiare in 20 paesi e trascorrere un mese in hotel in Bali. Quindi questo dipende quasi esclusivamente da dove si vive: è ovvio che vivere a Milano avrà un costo molto diverso rispetto a vivere in provincia di Perugia. Detto questo, fai i tuoi calcoli: diventare un nomade digitale può essere la soluzione!
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Viaggiare rende più produttivi
Un nomade digitale non è un turista e, durante i suoi soggiorni all’estero, vive in maniera diversa da come farebbe un visitatore del weekend: non scatta foto ovunque e a qualunque cosa, non visita tutti i musei in un giorno e non fa i giri turistici proposti dalle guide. Questo perché un nomade digitale ha a disposizione molto più tempo di un turista e non ha necessità di fare tutto in una settimana. La sua filosofia è votata al no stress! Nel tempo a disposizione può lavorare ed essere più produttivo, creativo e reattivo! Non solo:[su_highlight background=”#cae5fa”]focalizzarsi sul lavoro permette di godersi il tempo libero in maniera più piena e appagante.[/su_highlight]
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Lavorare dalle 9 alle 17 non è sempre positivo!
Jay è contento di lavorare 7 giorni su 7 con orari flessibili; preferisce lavorare di sera e di notte e godersi le giornate! In più il tempo risparmiato dal viaggio per arrivare in ufficio è tempo guadagnato da dedicare all’esplorazione dei luoghi in cui si trova in quel momento.
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Viaggiare accresce la tua cultura
Conoscere persone diverse con esperienze differenti in tutto il mondo, mantiene fresche idee e prospettive. Spazi di co-working e di co-living in molte città diverse permettono di conoscere cose ma di avviare anche nuove e produttive collaborazioni. Insomma, la cultura ringrazia!
Per concludere
Non è facile vivere e lavorare da nomadi digitali. Viaggiare è più economico, produttivo e ispirante che stare a casa e lavorare in un ufficio è un retaggio del passato che non ha più molta ragione di esistere. Viaggiare, però, significa anche sapersela cavare con la lingua: e non solo quella di tutti i giorni ma anche l’inglese professionale. Se anche tu hai pensato almeno una volta nella vita queste cose… allora devi assolutamente migliorare il tuo inglese e diventare un nomade digitale!