Come già certamente saprai, in questi giorni è stato reso noto il Rapporto Mondiale sulla Felicità 2016 stilato dall’ONU ma, se ti sei perso qualcosa, questo articolo è ciò che fa per te.
Per prima cosa: che cos’è? Diciamo che si tratta di una classifica che prende in esame i livelli di soddisfazione espressi dai cittadini di 156 paesi e che evidenzia, infine, quali sono gli stati più felici al mondo.
E la cosa si fa seria perché: da cosa dipende la felicità? I fattori esaminati sono 7:[su_highlight background=”#d5dbfe”]il PIL reale pro capite, l’aspettativa di vita in buona salute, l’avere qualcuno su cui contare, la libertà percepita nel compiere delle scelte di vita, la disoccupazione giovanile, la libertà dalla corruzione e la generosità.[/su_highlight]
Già ti avverto che noi italiani non siamo messi molto bene; quindi, se vuoi trasferirti all’estero in cerca di un futuro migliore, questo è il momento giusto! Vediamo quali sono i paesi più felici al mondo (e quali meno).
1. Danimarca
Sì, lo so, questa era la terra del Principe Amleto, uno dei personaggi meno felici della letteratura. Tuttavia è ufficialmente il paese in cui si vive più felici!
2. Svizzera
Purtroppo la verde Svizzera perde il suo primato e viene scalzata proprio dalla Danimarca.
3. Islanda
4. Norvegia
5. Finlandia
6. Canada
7. Paesi Bassi
8. Nuova Zelanda
9. Austria
10. Svezia
13. USA
Gli Stati Uniti si posizionano “solo” al tredicesimo posto.
23. Regno Unito
L’Inghilterra si trova addirittura oltre la ventesima posizione ma fa, in ogni caso, meglio di noi.
50. Italia
Purtroppo la situazione italiana non è delle migliori e siamo al cinquantesimo posto, superati da Malaysia, Nicaragua e Uzbekistan. Anche Germania, Francia e Spagna si piazzano meglio di noi (rispettivamente in posizione numero 16, 32 e 37). Gli esperti dicono, inoltre, che siamo fra i dieci paesi con il maggiore calo di felicità derivante, principalmente, dalle tensioni economiche, politiche e sociali. Inoltre, sulla situazione italiana, “pesano” parecchio fattori come la disoccupazione giovanile (e la conseguente preoccupazione per il futuro) e la corruzione. Detto questo… perché non partire?