È normale chiedersi quanto tempo può occorrere per imparare l’inglese, specialmente se ci siamo prefissati un obiettivo ma ci sembra di fare particolare fatica a dedicargli del tempo. Qualsiasi insegnante potrà confermare che maggiore sarà la costanza, minore sarà il tempo che impiegheremo ad arrivare al nostro obiettivo. Come rispondere dunque alla domanda “quante ore al giorno studiare inglese”?
Studiare inglese: quante ore al giorno servono per i migliori risultati?
Nota bene: la parola chiave è COSTANZA. Già, perché molti commettono l’errore di credere che accorceranno i tempi se dedicheranno ore e ore della propria giornata a studiare l’inglese.
La costanza invece vale per ogni ambito, non solo le lingue: il cervello umano ha una soglia di attenzione limitata, è fisiologico. Oltrepassata questa, potremo anche intestardirci e andare avanti senza sosta nella nostra attività, ma qualsiasi sforzo compiuto in questo momento sarà, tristemente, inutile a farci veramente progredire nell’apprendimento.
Cosa si intende allora per “costanza”?
Il nostro impegno non deve equivalere a un calvario. Come già menzionato, ciò è inutile ai fini dell’apprendimento. La cosa veramente importante è ritagliarsi anche pochi minuti al giorno da dedicare ad un’attività produttiva ed efficace, ma farlo sempre.
Naturalmente potremmo non avere a disposizione lo stesso tempo ogni giorno per studiare l’inglese: per questo è importante essere ben organizzati in modo da riuscire a ottimizzare i tempi e dedicarci al nostro studio in maniera diversa a seconda, appunto, del tempo a nostra disposizione.
Più nel concreto: la lettura, gli esercizi grammaticali, lo speaking, le lezioni di inglese online, sono tutte attività utilissime, che però richiedono un certo impegno e, soprattutto, tempo.
Va benissimo applicarvisi quando abbiamo buona parte della giornata per farlo, ma quante ore al giorno studiare inglese se invece i nostri impegni non ce lo permettono?
In primis, va detto che una delle regole d’oro che gli stessi insegnanti seguono è “change text, not task”. In altre parole, ciò significa che il tipo di esercitazione che svolgeremo deve rimanere lo stesso se vogliamo lavorare proprio su quella determinata skill, ma possiamo modificare lo specifico compito in modo che si confaccia al meglio alle nostre esigenze.
Gli insegnanti lo fanno generalmente per tarare gli esercizi sul livello dello studente, noi lo possiamo fare per adattarli al tempo nella giornata che gli potremo dedicare.
Va benissimo, per esempio, completare una pagina di esercizi dopo aver letto un testo per verificare la nostra abilità di comprensione. Va altrettanto bene concentrarsi su un solo elemento grammaticale se invece di due ore abbiamo solo venti minuti.
Questo era, appunto, solo un esempio, ma anche le attività stesse possono, anzi, DEVONO essere variate. Fortunatamente c’è un esercizio che può essere fatto sempre, persino mentre siamo già impegnati in un’altra attività: il listening!
L’ascolto passivo non è mai inutile soprattutto nello studiare l’inglese: ci aiuta a prendere familiarità col suono e ritmo della lingua e ci fa inconsciamente apprendere nuovi vocaboli ed espressioni.
Anche in questo caso: guardare un film, magari anche con i sottotitoli, va benissimo se ne abbiamo il tempo, altrimenti potremmo benissimo ascoltare un video o un audio libro mentre guidiamo o facciamo le pulizie in casa. Abbiamo solo 5 minuti prima del prossimo autobus? Persino una canzone da ascoltare nell’attesa si rivelerà fonte di apprendimento, oltre che di piacere per l’udito.
In sostanza: non sentitevi in colpa se oggi avete potuto studiare solo dieci minuti. Non esiste impegno troppo piccolo quando impariamo una lingua, ogni singolo minuto speso in maniera proficua sarà un nuovo tassello nel processo globale che ci porterà a padroneggiare la lingua!
Erika A. – Teacher