Si chiama Trail Me Up ed è un progetto che ti cambierà la vita! Hai in programma un trekking? Ami le passeggiate su itinerari poco noti? Oppure vorresti dare un’occhiata al sentiero prima di partire all’avventura? O magari potresti aver voglia di passeggiare su un sentiero lontano e sconosciuto… ma non puoi lasciare l’ufficio. La soluzione si chiama Trail Me Up e si appoggia ad un’interfaccia web simile a Google Street View, permettendo in questo modo di visitare luoghi incredibili e inaccessibili, spesso raggiungibili solo a piedi.
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Come funziona?
Grazie a Trail Me Up si possono percorrere virtualmente sentieri e percorsi, direttamente dalla prospettiva di un escursionista; in più, durante questo “percorso virtuale”, si possono ottenere anche utili informazioni a corredo delle bellissime foto panoramiche.
Il portale è tutto italiano ed è nato da un’idea di Fabio Zaffagnini e Gabriele Garavini, un geologo marino e un laureato in informatica.
Come hanno fatto?
Per realizzare le bellissime panoramiche a corredo del sito, è stato utilizzato[su_highlight background=”#d5dbfe”]un complesso sistema di acquisizione di immagini montato all’interno di uno zaino: qui, infatti, erano alloggiate 5 fotocamere sincronizzate e collegate ad un GPS e a una bussola e un sistema di alimentazione esterno.[/su_highlight]Lo strumento scatta foto ogni 20-30 metri percorsi a piedi, registrando la posizione di ognuna; fatto ciò le panoramiche sono elaborate da un software che genera l’ambiente virtuale. In questo modo, una volta sul sito, è possibile, con il solo utilizzo del mouse, spostarsi a 360° e avere una visuale il più completa possibile.
Attualmente è possibile vedere le foto panoramiche di vari sentieri mappati in Italia, Europa, Cuba, Africa, Stati Uniti, Nuova Zelanda e Australia.
In una intervista i due co-fondatori hanno dichiarato:
“Dopo un viaggio in Patagonia mi sono reso conto che sarebbe stato molto utile poter applicare la logica di Google Street View anche ai sentieri pedonali” – dice Fabio. Così, grazie alla collaborazione col web designer (e co-founder) Gabriele Garavini, inizia ad elaborare il prototipo che viene presto brevettato. Poi, continua Fabio: “Abbiamo iniziato raccogliendo materiale nei parchi di Yosemite, Zion, Bryce e Vermillion Cliffs negli Stati Uniti, poi in Cappadocia, Tanzania, Turchia e Italia e infine tra le tribù del sud dell’Etiopia”.
Il primo sentiero virtuale, quello realizzato a Yosemite, in California, è stato pubblicato nel febbraio del 2012 ed è stato un immediato successo… tanto che i ragazzi di Trail Me Up si sono subito dati da fare e hanno postato il proprio progetto sul sito di crowdfunding Eppela. In questo modo sono riusciti a finanziare la realizzazione di altri zaini per mappare i sentieri di tutto il mondo.
Tu cosa puoi fare?
Attraverso il sito web ci si può proporre come proporsi come “Panotracker”: una volta appurati i requisiti di affidabilità di chi si propone e la validità dell’idea, il team di Trail Me Up invia in prestito lo zaino e attende di ricevere il materiale fotografico.
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